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Finanziamenti per la transizione digitale ed ecologica delle PMI esportatrici

Come spesso accaduto nella storia dell’uomo, talvolta occorrono eventi scioccanti per smuovere le acque e accelerare processi che altrimenti avrebbero impiegato decenni a perfezionarsi. Gli accadimenti di quest’ultimo anno, unitamente ai problemi non più rinviabili del nostro Pianeta, hanno cambiato i paradigmi in tantissimi ambiti dello sviluppo economico.
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A cura di Ciaopeople Studios
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La transizione ecologica e quella digitale, quindi, non sono più procrastinabili. Per continuare a crescere, le imprese italiane sono chiamate a investire in tecnologia e a produrre in maniera sostenibile, mai come ora un imperativo urgente per poter continuare a competere sui mercati internazionali.

Finanziamenti anche a fondo perduto per le PMI italiane

In una fase economica che, seppur di ripresa, è ancora impattata dalle conseguenze di mesi di chiusure, è necessario poter contare su un supporto concreto: per questo motivo, SIMEST promuove, a partire dal 28 ottobre, nuovi finanziamenti a tasso agevolato, a valere sul Fondo 394 rifinanziato dalle risorse dell'Unione Europea – NextGenerationEU. Il fondo, gestito per conto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, permette a SIMEST di supportare a tasso agevolato (attualmente lo 0,055% annuo) e con una quota a fondo perduto fino al 25% – quota che sale al 40% per le PMI del Sud, per aiutarle a colmare il gap con il resto del Paese – tutte le piccole e medie imprese con proiezione internazionale che investiranno su una delle tre linee direttrici: transizione digitale ed ecologica, sviluppo dell’e-commerce e partecipazione a fiere ed altri eventi internazionali.

La transizione digitale ed ecologica

Il primo dei finanziamenti, come evidente dal nome stesso, è focalizzato sulle due direttrici di sviluppo principali per le PMI, la transizione digitale e quella ecologica. Si tratta di uno strumento capiente, fino a 300mila euro: per potervi accedere basta avere un fatturato che nell’ultimo anno è stato generato dalle esportazioni per almeno il 10% (o per il 20% negli ultimi 2 anni) e – soprattutto – destinare almeno la
metà dell’importo alla transizione digitale. Questo vuol dire che almeno il 50% della cifra richiesta potrà essere utilizzata per investire in programmi informatici, per integrare i nuovi sistemi di gestione digitale, per sostituire le attrezzature con altre digitalmente evolute, per formare il personale relativamente alle tematiche di industria 4.0. La rimanente parte del finanziamento, invece, potrà essere finalizzata a spesare gli investimenti indirizzati all’internazionalizzazione e alla sostenibilità del business.

Come richiedere e ottenere il finanziamento

Per ottenere questo e gli altri due finanziamenti – a valere sulle risorse ancora ampiamente disponibili del Fondo 394 che SIMEST gestisce in convenzione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – basta collegarsi direttamente al sito simest.it o al portale export.gov.it, che aggrega i servizi per l’internazionalizzazione offerti, oltre che da SIMEST, dal Ministero stesso, dall’Agenzia ICE, da SACE, dalle Regioni e dalle Camere di Commercio.

Contenuto pubblicitario a cura di Ciaopeople Studios.
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