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La diversità come plus per aumentare la competitività nel mercato

Fanpage.it e McDonald’s in una live tutta dedicata ai temi di diversità e inclusione. Il mercato può essere spietato ma pensare fuori dagli schemi e stimolare la diversità sono carte vincenti per le imprese: ne parla Francesco Cancellato, direttore di Fanpage.it, con i suoi ospiti.
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A cura di Ciaopeople Studios
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Sopravvivere alla crisi del 2008, alla pandemia e a qualsiasi altra cosa è diventato sempre più difficile. In un mercato molto fluido e sempre più competitivo, di startup e di società che puntano all’innovazione, sviluppare le skills insolite è diventato decisivo.

Quanto decisivo è ancora da capire, ma Fanpage.it e McDonald’s si sono impegnati per dare il loro contributo in un evento importante come questo. Il dibattito ha visto come moderatore ancora Francesco Cancellato, Direttore responsabile di Fanpage.it, che ha introdotto il tema della serata sottolineando quanto la diversità e l’inclusione siano importanti per generare valore economico all’interno di un’azienda, e quanto le multinazionali straniere come McDonald’s siano veicoli fondamentali per introdurre nuove culture aziendali all’interno di un sistema produttivo come quello italiano. Subito dopo ha “passato la palla” a Salvatore Esposito, l’attore napoletano che, alla luce dei suoi lunghi trascorsi proprio in McDonald’s, si è imposto immediatamente e naturalmente come volto ufficiale di questa iniziativa: “Nei miei cinque e più anni da McDonald’s ho trovato un ambiente di lavoro molto accogliente, in una realtà in cui c’erano lavoratori di ogni nazionalità, credo religioso e diversi orientamenti sessuali. Ci sentivamo una famiglia e con molti di loro, ormai a distanza di più di dieci anni, ancora mi ci sento”.

Ma il lavoro può essere un vettore di inclusione, di ibridazione di culture, generatore di nuove idee e nuove visioni? Risponde affermativamente questa volta Anthony Chima, stakeholder engagement specialist di origine nigeriana o, come lui stesso si autodefinisce, “afropeo plurilocale”, attivo nella difesa dei diritti di persone razzializzate in Italia. Anthony, nel confermare l’importanza del lavoro come elemento di inclusione, sottolinea come “le multinazionali sono i primi promotori di questo approccio, però il tessuto di diversity parte dal basso, come nelle startup, un fenomeno che in Italia è rallentato a causa del fatto che moltissime PMI siano di natura famigliare”.

Su questo tema ha scritto molto Valentina Dolciotti, direttore editoriale di DiverCity magazine nonché consulente e formatrice aziendale per le politiche d’inclusione e autrice del libro Diversità e Inclusione: “In effetti le PMI italiane sono ancora poco aperte alle dinamiche di diversità e inclusione. Occorre che abbiano ben presente che non si parla di «beneficenza», ma di un potentissimo driver per lo sviluppo del business delle aziende. Un’impresa inclusiva ha, tra l’altro, una maggiore capacità di attrarre e trattenere i talenti. Si tratta di una competizione positiva tra le aziende”.

Valentina Dolciotti riflette su quanto le quote di genere siano un sistema imperfetto ma necessario di inclusione sui luoghi di lavoro, e di come le diverse identità di genere contribuiscano a generare un clima lavorativo più aperto e accogliente, stimolando il pensiero laterale.

Ma per scoprire “sul campo” quanto davvero il lavoro possa essere un veicolo di inclusione, viene chiesta la testimonianza di Hassan Turi Sohail, Manager nel ristorante McDonald's di Monfalcone, di origini pakistane che racconta la sua storia dall’arrivo in Italia al suo ingresso e successiva ascesa nella multinazionale americana: “Sono nato in un paese ai confini tra Pakistan e Afghanistan, in una regione da sempre in guerra, per quello la mia famiglia, quando avevo 16 anni, mi ha fatto partire per non rischiare che i Talebani mi arruolassero. Dopo un viaggio davvero difficile, in cui ho attraversato, spesso a piedi, Paesi come Iran, Turchia, Bulgaria, sono arrivato in Germania. Dopo un paio d’anni, nel 2017, mi sono trasferito in Italia che mi ha concesso il permesso di soggiorno. Dopo aver fatto numerosi lavori, nel 2019 mi ha assunto McDonald’s dove ho vissuto un percorso di grande soddisfazione e di crescita professionale, supportato sempre dai miei colleghi e dai miei capi. Non mi sono mai sentito da solo”.

L’incontro si chiude con un ultimo giro di commenti tra tutti gli ospiti e il commento finale di Salvatore Esposito che auspica l’imporsi di una classe politica e dirigente più preparata, che viaggi e che veda come funziona altrove il mondo per migliorare il nostro Paese.

Contenuto pubblicitario a cura di Ciaopeople Studios.
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