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Corti e cortili a Milano: il social housing si apre al quartiere

A Milano le corti e i cortili sono da sempre sinonimo di aggregazione sociale, di condivisione e vita comunitaria. Nel quartiere Sarpi sta per prendere il via un importante progetto di riqualificazione sociale e urbana a cura del Fondo Ca’ Granda, che gestisce gli immobili un tempo di proprietà del Policlinico di Milano. Uno storico complesso residenziale verrà completamente riqualificato e destinato al social housing: qui le antiche corti degli edifici saranno trasformate in ampi spazi, aperti anche alla cittadinanza, con nuove aree verdi, ricreative e commerciali.
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A cura di Ciaopeople Studios
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Milano vanta un numero incredibili di corti e cortili, vere meraviglie architettoniche che sorprendono chi supera i guardinghi portoni dei palazzi che li custodiscono.

Le corti, scrigni di bellezza e socialità

Le corti si diramano in tutto il centro, dai bastioni di Porta Venezia alle silenziose e strette strade delle Cinque Vie a ridosso del Duomo, fino ai romantici Navigli. Milano ha tante corti signorili e tantissimi cortili popolari, quelli nati nelle case di ringhiera e che soprattutto nell’Ottocento e nel Novecento sono stati testimoni dell’urbanizzazione meneghina, in linea con la sua prorompente industrializzazione. In questi spazi giocavano i bambini, sostavano gli anziani e si incontravano le famiglie per chiacchierare nelle giornate estive. Le corti e i cortili milanesi sono uno spaccato di vita cittadino, tanto nascosto quanto fondamentale per lo sviluppo della città che diventa, grazie a essi, paradossalmente sempre più aperta, come ad esempio nel centralissimo quartiere di via Paolo Sarpi.

La corte vive nella città viva

Vivace e multietnica, Paolo Sarpi è uno dei quartieri della città più amati dove non mancano eventi. Ora quest’area si appresta a diventare ancora più inclusiva grazie al progetto di riqualificazione urbana e di social housing portato avanti dal Fondo Ca’ Granda. Il progetto si sviluppa sul quadrante Sarpi-Bramante-Nicolini e coinvolge un intero isolato: gli edifici, un tempo di proprietà del Policlinico di Milano e ora confluiti nel Fondo Ca’ Granda, manterranno la loro storica facciata ottocentesca, così da non alterare il rapporto con l’area circostante e il contesto, ma lasceranno il posto ad immobili moderni, efficienti dal punto di vista energetico e funzionali. Dagli antichi spazi comuni prenderanno vita tre nuove corti in dialogo architettonico reciproco, destinate a diventare dei centri di aggregazione fruibili per i residenti del quartiere, i cittadini e i turisti, con sempre più spazi vivibili, verdi e aree commerciali di sicuro impatto, considerata la centralità della zona.

In particolar modo, la corte Sarpi, la più grande delle tre, sarà il cuore pulsante della nuova area: al suo interno troveranno infatti posto gli spazi integrativi all’abitare e i servizi locali urbani che caratterizzano le iniziative di social housing. Costituita su due livelli, il piano terra sarà dedicato principalmente alle attività commerciali di vicinato, mentre il primo piano ospiterà un’ampia terrazza fruibile da tutti.

Una casa per chi fatica a trovarne una

Il progetto prevede che gli appartamenti destinati al social housing possano supportare quel ceto medio che fatica ad accedere al mercato immobiliare ma che ha un reddito troppo alto per accedere a una casa popolare. Encomiabile la sensibilità sociale del Fondo Ca’ Granda che va a soddisfare i crescenti bisogni abitativi della città e nel contempo si trova tra i protagonisti di una rigenerazione di un’intera area cittadina, preservandone le caratteristiche socioculturali e mantenendo un inquilinato inclusivo ed eterogeneo.

L’opera del Fondo Ca’ Granda

La maggioranza degli immobili del Fondo Ca’ Granda risalgono all’inizio del Novecento e sono posizionati in zone centrali o semi-periferiche della città. Gli interventi di riqualificazione di un patrimonio immobiliare si traducono in un’opera di valorizzazione sociale col fine di aumentare la quantità e la qualità di appartamenti da destinare alla locazione per le fasce di popolazione meno abbienti. Questo è uno dei modi in cui il Fondo Ca’ Granda, istituito con un patrimonio iniziale di 65 immobili a Milano, con circa 1400 unità abitative, per un totale di 110.000 mq di superficie, restituisce alla città ciò che ha ricevuto dalla generosità dei milanesi, che in tanti anni hanno donato i propri beni all’Ospedale Ca’ Granda, ora Policlinico di Milano.

Il Fondo ha due obiettivi: riqualificare una parte del patrimonio immobiliare per rispondere alle esigenze abitative dei milanesi attraverso la formula dell’housing sociale e, al contempo, contribuire a finanziare i lavori per il Nuovo Policlinico, ora in fase di costruzione, grazie alla valorizzazione della restante parte di immobili. I lavori per quello che sarà il più grande e moderno ospedale del centro verranno portati avanti senza il ricorso a finanziamenti pubblici. Una sorta di circolo virtuoso di cui beneficiano sempre i cittadini di Milano.

Contenuto pubblicitario a cura di Ciaopeople Studios.
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