Le location de Il Mostro, dove è stata girata la nuova serie Netflix sul serial killer di Firenze

Da oggi su Netflix arriva Il Mostro, la serie italiana diretta da Stefano Sollima che riporta sullo schermo una delle storie più inquietanti della cronaca nera italiana: quella del Mostro di Firenze. Ma oltre alla trama, c’è un altro elemento che colpisce fin dal primo episodio, le location. La serie, infatti, mira a ricostruire i fatti con estrema precisione e di conseguenza anche i luoghi sono stati scelti in modo quasi maniacale. Firenze e la sua provincia diventano protagoniste assolute, con le strade, le piazze e le campagne toscane che si trasformano in un set cupo e realistico. Diverse scene sono girate anche nel Lazio, tra Fiumicino e Viterbo, e in altre parti della Tuscia laziale. Un viaggio dentro i luoghi reali dove si muovevano indagini, sospetti, come il principale Pietro Pacciani, e paure, e che oggi tornano a raccontare il lato oscuro di un’intera epoca.

Firenze e provincia sono teatro di inquietudine ne Il Mostro di Sollima
Gran parte delle riprese si è svolta nel centro di Firenze, tra piazza della Signoria, via Ghibellina, piazza San Firenze e via del Proconsolo. Luoghi che, nella serie, perdono la loro immagine suggestiva e turistica e diventano spazi sospesi nella paura, dove dietro ogni portone o vicolo può nascondersi qualcosa.

La scelta non è casuale, Sollima ha voluto restituire l’atmosfera degli anni Settanta e Ottanta con una città che, se pur bellissima, trasmette un senso di tensione e inquietudine. Anche gli interni, come quelli dell’ex Corte d’Appello in piazza San Firenze, sono stati usati per dare forza visiva alle scene di indagine e processo, rendendo la città un vero personaggio del racconto.

Oltre Firenze, tra campagne toscane e Tuscia laziale
Fuori dal centro di Firenze, la serie si sposta nelle campagne in provincia di Prato, Carmignano, Artimino, San Casciano e Signa, zone che conservano ancora oggi il volto autentico della Toscana rurale. Tra stradine isolate, casali in pietra e colline immerse nel silenzio, prendono forma le sequenze più cupe e suggestive: quelle che evocano la paura e l’isolamento dei luoghi dove tutto ebbe origine alla fine degli anni '60.

Ma Il Mostro non si ferma ai confini toscani, alcune scene sono state infatti girate anche nel Lazio, in particolare nella Tuscia laziale, tra Viterbo, Fiumicino, Bagnoregio e Vetralla. Qui, tra boschi e campi aperti, il paesaggio si fa ancora più rurale e cupo, perfetto per ampliare la dimensione narrativa e rendere il racconto senza tempo. Girare in questi luoghi, molti dei quali legati alla vera cronaca, è una scelta che aggiunge realismo e tensione, trasformando il paesaggio in un personaggio vivo, che osserva e trattiene la memoria dei fatti.