Bugonia, le location del nuovo film di Lanthimos con Emma Stone tra Inghilterra e Grecia

Dopo i numerosi successi internazionali tra cui Povere Creature e A Kind of Kindness, Yorgos Lanthimos torna al cinema con Bugonia, film che segna la sua quarta collaborazione con Emma Stone e che promette di fondere, ancora una volta, ironia nera e inquietudine metafisica. Girato tra l’Inghilterra e la Grecia, Bugonia attraversa scenari molto diversi. Come sempre nel cinema del regista greco, i luoghi non sono semplici sfondi: diventano parte del linguaggio del film, strumenti per costruire tensione, ironia e disorientamento. Le location di Bugonia raccontano, da sole, un mondo in bilico tra l’ordinario e il non detto, l'inconcepibile.

I luoghi in Inghilterra, scenografia di una realtà distorta
Le riprese principali di Bugonia sono iniziate nel luglio 2024 nel sud dell’Inghilterra, tra Buckinghamshire e Oxfordshire, in particolare nei dintorni di High Wycombe. È qui che Lanthimos ha ambientato le scene "terrestri" del film: case borghesi, uffici, strade silenziose, luoghi che sembrano appartenere al quotidiano ma che, attraverso la sua regia, assumono un tono sinistro e ironico.

Questa scelta riprende un tratto distintivo del suo cinema, ovvero lo straniamento del familiare. La luce grigia e uniforme dell’Inghilterra diventa perfetta per raccontare un mondo in cui il reale si incrina lentamente, fino a rivelare la sua natura artificiale. In particolare, l’edificio aziendale di Ditton Park è stato utilizzato come sede della multinazionale che la protagonista dirige, mentre la casa a Oxshott, situata lungo Birds Hill Road, rappresenta la sua residenza privata, un luogo di apparente isolamento che riflette la sua vulnerabilità.

La Grecia e il paesaggio lunare di Milos
Dopo le riprese britanniche, la troupe si è spostata sull’isola di Milos, in Grecia, dove Lanthimos ha girato alcune delle sequenze più visionarie di Bugonia. La spiaggia di Sarakiniko, con le sue formazioni rocciose bianche e levigate, crea un paesaggio quasi extraterrestre. È un luogo che sembra esistere fuori dal tempo e nella poetica del regista, queste distese lunari diventano uno spazio mentale, un luogo simbolico dove la storia si libera dalle dinamiche della quotidianità. Lanthimos, ancora una volta, torna alla sua terra d’origine per catturarne la luce e le contraddizioni, evidenziando un paesaggio antico e allo stesso tempo disumano, perfetto per la deriva visiva e morale dei suoi personaggi.

Il rifiuto di usare l’Acropoli di Atene come location
Uno degli episodi più discussi della produzione riguarda la richiesta, poi respinta, di girare alcune scene sulla Acropoli di Atene. Come riporta il The Guardian, Lanthimos aveva chiesto l’autorizzazione per filmare una sequenza ambientata tra le rovine del Partenone di Atene, che prevedeva la presenza di 70 cadaveri sparsi sul sito archeologico. Il Central Archaeological Council (KAS) ha tuttavia negato il permesso, ritenendo che la scena fosse incompatibile con il simbolismo e i valori rappresentati dall’Acropoli. Il regista ha quindi rinunciato al progetto di girare ad Atene, optando per un’ambientazione alternativa a Milos. L’episodio racconta molto del suo rapporto con i luoghi, Lanthimos non cerca solo scenari suggestivi, ma spazi che possano farsi portatori di tensioni culturali e morali.