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Perché Shein e Temu hanno alzato i prezzi

Nelle ultime ore su Temu e Shein sono comparse delle tasse extra sui prodotti acquistati a basso costo, è un effetto dei dazi di Donald Trump: ecco cosa è successo.
A cura di Valeria Paglionico
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Da settimane si parla dei dazi doganali introdotti da Donald Trump per importare prodotti in America dall'estero e, sebbene siano stati fatti alcuni cambiamenti nei provvedimenti messi in atto, sembrano essere destinati a cambiare in modo drastico il commercio internazionale. Gli effetti sul mondo della moda, ad esempio, saranno presto evidenti, soprattutto quando si parla di colossi cinesi del low-cost come Temu e Shein: ecco quali sono le nuove regole e perché a breve i prodotti super economici venduti sulle piattaforme raggiungeranno prezzi da capogiro.

Perché con la regola de minimis i dazi venivano eliminati

A partire dallo scorso febbraio il Presidente degli Stati Uniti ha imposto dei dazi doganali del 10% a tutte le importazioni provenienti dalla Cina, così da favorire Amazon, il maggiore competitor statunitense. I colossi cinesi del low-cost come Shein, Temu e Aliexpress sono però riusciti a raggirare le regole, in che modo? Con la regola de minimis: se spediti a piccole imprese o direttamente ai consumatori statunitensi, i prodotti fino a 800 dollari non prevedono l'aggiunta di delle tasse extra. Ora, però, Donald Trump ha trovato il modo per eliminare questa scappatoia con l'obiettivo di proteggere le piccole imprese dalla concorrenza cinese e recuperare posti di lavoro negli USA.

Cosa cambia quando si fanno acquisti su Temu e Shein

La regola dei minimis è stata abolita a partire dalle 00:01 di venerdì 1 maggio e gli effetti sono stati immediati: sui siti come Temu, Shein e Aliexpress sono comparse le spese di importazione su ogni acquisto, anche quelli a basso costo. Cosa significa? Che su ogni prodotto viene applicata una tassa extra che può anche superare i 10 dollari. Per chi compra dagli Stati Uniti al momento è stata imposta una tariffa minima del 145% su tutti i prodotti cinesi, anche quando si parla di ordini fatti online da pochi dollari. Non sorprende, dunque, che la Cina stia valutando la possibilità di avviare dei colloqui con Donald Trump, nella speranza che le pratiche vengano corrette e che i dazi unilaterali vengano eliminati.

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