Quali sono i cibi “nemici” della pelle e come comportarsi a tavola durante le feste

Le buone pratiche per una pelle in salute cominciano a tavola. Prendersi cura della pelle, infatti, non significa soltanto dedicarsi alla skincare: la detersione quotidiana e l'idratazione hanno un ruolo fondamentale, ma non sono gli unici mezzi che abbiamo a disposizione per proteggere la pelle. Spesso si sottovaluta quanto importante sia l'alimentazione. Ciò che ingeriamo ha un impatto sulla pelle, incide a livello estetico e non solo. Alcuni cibi più di altri possono rivelarsi dei "nemici", anche se a tal proposito, per evitare allarmismi, la dott.ssa Ines Mordente a Fanpage.it ha chiarito che non sarebbe giusto parlare di cibi cattivi in assoluto. Sicuramente, le abbuffate non sono positive, dunque il periodo natalizio è quello che più di tutti genera un po' di preoccupazione sul fronte dermatologico. Si tende a esagerare a tavola e questo si ripercuote sulla pelle.
A tavola e durante le "abbuffate" natalizie quali sono i cibi che incidono di più sulla salute della pelle?
Più che di cibi cattivi in assoluto, ha senso parlare di pattern alimentari che, se frequenti (tipici delle abbuffate ripetute), possono peggiorare la qualità della pelle.
Quali sono?
Tra i principali "nemici" ci sono dolci, bibite zuccherate, succhi, prodotti da forno industriali. Pane e pasta molto raffinati hanno un alto indice e carico glicemico. Questo provoca picchi di insulina e IGF-1 che stimolano le ghiandole sebacee, favoriscono un’infiammazione di basso grado, sono stati associati a maggiore rischio e severità di acne in diversi studi e revisioni sistematiche. Per i latticini (soprattutto latte scremato), diversi studi osservazionali hanno trovato un’associazione tra consumo di latte/latticini e acne, probabilmente per il contenuto di ormoni e per l’effetto su IGF-1. Ci sono poi i cibi ultraprocessati, ricchi di grassi saturi e sale, quindi il cibo da fast food, gli snack salati, gli insaccati. Tutti contribuiscono a uno stato pro-infiammatorio sistemico e, a livello estetico, a pelle più spenta, tendenza a edema/gonfiore del viso per il sovraccarico di sodio.
Come si comporta l'alcol sulla pelle?
L'alcol causa vasodilatazione (quindi peggiora rossori, couperose e rosacea), disidratazione sistemica e cutanea, peggioramento della qualità del sonno, che si riflette su colorito e capacità riparativa della pelle. Tutti questi alimenti non significa che siano vietati, ma che le abbuffate ripetute di questi cibi si riflettono, nel tempo, su infiammazione, lucidità e invecchiamento della pelle.
Che relazione c’è tra pelle e cibo?
La relazione è stretta. L’alimentazione influenza insulina, IGF-1, cortisolo, ormoni sessuali: tutte molecole che dialogano con la pelle, soprattutto con le ghiandole sebacee, cheratinociti, cellule immunitarie cutanee. Una dieta di tipo occidentale (con molti zuccheri, farine raffinate, carni processate e pochi vegetali) alimenta uno stato pro-infiammatorio che può aggravare varie patologie della pelle come acne, dermatite atopica, psoriasi, invecchiamento cutaneo detto inflammaging. Un eccesso di zuccheri porta alla formazione di AGEs che si accumulano nel derma, legandosi al collagene e rendendolo meno elastico con rughe più marcate, perdita di tono e di luminosità. Sempre più studi mostrano che un microbiota intestinale in equilibrio (favorito da fibre, frutta, verdura, legumi, cereali integrali) è associato a un impatto favorevole su alcune dermatosi infiammatorie.
Come comportarsi a tavola per mantenere la pelle in salute?
Non c'è un superfood miracoloso, ma pattern virtuosi. Non esiste il cibo magico per la pelle, ma buone pratiche. Una dieta di tipo mediterraneo ricca di vegetali, olio extravergine, pesce, con moderato apporto di proteine animali insieme a un consumo solo occasionale di zuccheri semplici e ultraprocessati sono associati a migliore qualità cutanea e minore carico infiammatorio nel lungo periodo.