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Come evitare di riprendere i chili persi: i segreti per mantenere il risultato della dieta

A zona, chetogenica, dissociata, qualunque tipo di dieta prevede un periodo di mantenimento per evitare di vanificare la fatica patita. I consigli del dietista per evitare l’effetto yo-yo.
Intervista a Dott. Loreto Nemi
Dietista e docente presso l'Università Unicamillus di Roma
A cura di Francesca Parlato
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Finalmente il traguardo è raggiunto. Dopo tanti mesi passati a fare sacrifici la dieta ha dato i suoi effetti e siamo arrivati al peso cercato. E ora? Come tornare a un'alimentazione meno restrittiva senza vanificare gli sforzi fatti? L'idea di una vita a dieta non piace a nessuno: il cibo è un piacere, è convivialità. Non deve diventare un'ossessione o un nemico. "L'obiettivo di una dieta è migliorare lo stile alimentare e quindi di vita nel lungo periodo. – spiega a Fanpage.it il dietista Loreto Nemi, docente presso l'Università Medica internazionale di Roma – Non ha senso fare una dieta restrittiva, un sacrificio, anche lungo alcuni mesi e poi tornare alle vecchie e cattive abitudini alimentari. Per questo la dieta di mantenimento è fondamentale quasi quanto il percorso di dimagrimento". 

La dieta di mantenimento, parola d'ordine: gradualità

Dieta vuol dire poche calorie, vuol dire pesare i carboidrati, i legumi, vuol dire in alcuni casi dissociare i macronutrienti, in altri eliminarli quasi totalmente. E una volta raggiunto l'obiettivo è indispensabile reintrodurre tutto quello che si è tolto ma seguendo un criterio. "La parola d'ordine deve essere gradualità. Bisogna, giorno dopo giorno, tornare a un'alimentazione più equilibrata e meno restrittiva. Si aumentano le porzioni e mano a mano si reintroducono e associano i diversi macronutrienti". Si può quindi iniziare a fare a meno della bilancia per pesare pasta o legumi. "Assolutamente sì. In realtà io consiglio ai miei pazienti di imparare ad andare a occhio, senza bilancia, utilizzando i piatti o i cucchiai oppure i bicchieri per regolarsi sulle quantità". 

Dieta di mantenimento: attenzione allo stile di vita

Ovviamente anche la dieta di mantenimento è personalizzata e basata sulle necessità, i bisogni e le abitudini della persona. "Se la persona fa sport ad esempio – cosa che è assolutamente consigliata perché modula il metabolismo e fa aumentare la massa muscolare e quindi rende più semplice mantenere il peso raggiunto – c'è un dispendio energetico maggiore e i fabbisogni cambiano".

Dieta dissociata e chetogenica: come tornare a un regime alimentare equilibrato

Tra le diete più spesso seguite c'è quella dissociata, che si basa sul divieto di abbinare in uno stesso pasto proteine e carboidrati: "In questi casi una volta terminata la dieta si possono tornare a combinare i macronutrienti anche in questo caso seguendo alcune regole semplici come favorire i carboidrati integrali e evitare di mangiare in uno stesso pasto due tipi di carboidrati differenti". Chi invece segue la dieta chetogenica dovrà fare particolare attenzione a reintrodurre gli zuccheri "La dieta chetogenica, che va sempre di moda, è un regime particolarmente sbilanciato dal punto di vista nutrizionale – spiega Nemi – Ci sono molti grassi, molte proteine e pochi carboidrati. In questo caso dobbiamo reintrodurre gli zuccheri – ovvero i carboidrati – con molta attenzione perché il corpo tende ad averne ‘fame' e quindi è facile che ci venga ancora più voglia di mangiarli con il rischio di vanificare i risultati ottenuti". 

Dieta di mantenimento: attenzione ai dolci

Abbiamo imparato a pesare la pasta, il riso, i legumi e pure i condimenti, ora che la dieta è finita come ci comportiamo con l'olio? "Intanto ricordiamoci sempre che l'olio extra vergine di oliva non è solo una fonte di grassi ma è anche ricco di antiossidanti e antinfiammatori. Va preferibilmente usato a crudo e diciamo che per una donna di media statura che ha raggiunto il suo peso naturale si possono considerare anche 4 cucchiai di olio al giorno, ma attenzione perché è solo un'indicazione di massima, è meglio rivolgersi sempre a un professionista". Per quel che riguarda i dolci invece non si può fare altro che provare a bilanciare con le altre portate del pasto. "I dolci sono un alimenti di densità calorica importante. Contengono zuccheri semplici, grassi. E per questo devono essere gestiti in maniera ragionata. L'ideale sarebbe consumarli a colazione, se non è possibile oppure se sappiamo che a fine cena ci sarà una torta che vorremmo proprio mangiare meglio diminuire la quota di carboidrati del pasto". 

Se il peso aumenta, niente panico!

Siamo stati attenti, abbiamo seguito le indicazioni del nutrizionista o del dietista, eppure la bilancia, dopo una semplice pizza, ci dice che qualcosa è cambiato. "Di qualche etto non dobbiamo mai preoccuparci. – rassicura Nemi – Ci sono delle variazioni fisiologiche da un giorno all'altro che non ci devono far allarmare. Prendiamo la pizza appunto: tra il sale, il lievito, il pomodoro, la mozzarella, è normale che il giorno dopo la bilancia segni un lieve aumento. Ma si tratta semplicemente di acqua e di ritenzione idrica che sparirà nel giro di qualche ora". Se l'aumento ci pare invece più significativo basta solo ritornare al vecchio schema alimentare. "Riprendiamo in mano la dieta per qualche giorno e tutto tornerà al suo posto". Mangiare, lo dicevamo all'inizio, deve essere un piacere, una dieta è giusta quando diventa un modo corretto per stare a tavola, non solo per dimagrire. "Il lavoro che un professionista fa è finalizzato proprio a questo, a educare il paziente a conoscere ciò che mangia, conoscere le qualità, le caratteristiche, cosa apporta all'organismo, e capire come funziona un pasto nel suo complesso. L'obiettivo da perseguire deve essere questo, imparare a nutrirsi in maniera sana e bilanciata".

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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