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Stefano Esposito (PD): “Pena di morte per chi uccide un bambino di 3 anni”

Il senatore del Partito Democratico è noto soprattutto per la sua battaglia contro i No Tav. La scorsa estate commentò la denuncia di una ragazza, che raccontò di essere stata molestata dalla polizia: “Parte da Pisa per andare a fare la guerra allo Stato, prende giustamente, qualche manganellata e si inventa di essere stata molestata”.
A cura di Davide Falcioni
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A Torino, e in tutto il Piemonte, il senatore del Partito Democratico Stefano Esposito è una vecchia conoscenza, soprattutto tra gli attivisti del movimento No Tav. Ma stavolta il democratico non è finito al centro di polemiche per affermazioni favorevoli all'alta velocità: sulla sua pagina facebook, infatti, ha commentato la vicenda dell'uomo che a Milano ha sgozzato la donna che aveva rifiutato le sue avances, per poi accanirsi anche contro il bambino di 3 anni: "Mi dispiace ma per gente così vorrei la pena di morte. Lo so non è un pensiero di sinistra ma come fai ad ammazzare un bimbo di tre anni, cazzo". Stavolta però a polemizzare con Esposito non sono stati solo i No Tav, bensì alcuni colleghi di partito. Primo tra tutti Daniele Viotti, candidato alla segreteria regionale vicino a Pippo Civati, che afferma: "Scrivere su fb di essere favorevole alla pena di morte , come ha fatto Esposito, non è né una provocazione né l'apertura di un dibattito. E' una cosa indegna, fuori dalla storia, dalla Costituzione e naturalmente fuori dal Pd".

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L'uscita del senatore Esposito non stupisce più di tanto. La scorsa estate, dopo la denuncia di molestie da parte di una ragazza No Tav toscana fermata dalla polizia, il senatore del PD aveva commentato su twitter: "Parte da Pisa per andare a fare la guerra allo Stato, prende giustamente, qualche manganellata e si inventa di essere stata molestata #bugia". E sugli scontri: "Se vogliamo debellare questa forma di guerra allo stato dobbiamo ‘decapitare’ i mandanti politici e le organizzazioni che li sostengono". Marta – questo il nome della ragazza che aveva denunciato molestie, aveva raccontato il giorno prima: "Da quando mi hanno fermata a quando mi hanno portata all’interno del cantiere sono stati dieci minuti di follia. Ho ricevuto una manganellata in faccia, mi hanno toccata nelle parti intime e mi hanno insultata".

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