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Stamina: sì al patteggiamento se Vannoni sospende le attività anche all’estero

La Procura di Torino avrebbe posto questa condizione per accogliere la richiesta di patteggiamento di Davide Vannoni, il “padre” del discusso metodo Stamina. Il ministro della Salute: “Richiesta di patteggiamento è ammissione di colpevolezza”.
A cura di Susanna Picone
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Se la Procura di Torino dovesse accettare la richiesta di patteggiamento per Davide Vannoni, Stamina Foundation dovrà astenersi dal commettere reato sia in Italia che all'estero, il che significa stop definitivo alle cure. Sarebbe questo quanto chiede la Procura di Torino, condizione emersa appunto dopo la richiesta di patteggiamento avanzata da Vannoni, il “padre” del discusso metodo Stamina. Non basta, dunque, fermare Stamina in Italia e ritirare il ricorso al Tar del Lazio contro il Ministero della Salute, come proposto dai legali di Vannoni. Davide Vannoni, indagato con altre 13 persone, ha chiesto di patteggiare una pena a un anno e dieci mesi. Il padre del metodo Stamina è accusato di associazione per delinquere aggravata e finalizzata alla truffa. Nel chiedere che la Stamina Foundation interrompa le propria attività anche all'estero, secondo quanto si è appreso, la Procura di Torino si richiama all'articolo 9, comma 1, del codice penale. La norma prevede, in caso di reiterazione del reato all'estero, il blocco della sospensione condizionale della pena patteggiata e l'arresto.

Lorenzin: patteggiamento è la conferma delle accuse

Sulla vicenda Stamina è intervenuta anche il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. La richiesta di patteggiamento di Davide Vannoni è – secondo quanto ha affermato il ministro – “una ammissione di colpevolezza di fronte a tutta Italia e alla comunità internazionale”. Si tratta della conferma, secondo Lorenzin, della gravità delle accuse che gli sono state contestate. Per il ministro, intervistata dal quotidiano La Stampa, “i giudici prenderanno le loro decisioni in autonomia come è giusto che sia. È stata un'inchiesta lunga e coraggiosa. Resta il fatto che se verrà accolta la richiesta di patteggiamento, Vannoni non farà nemmeno un giorno ai domiciliari. Il risarcimento morale nei confronti delle decine di migliaia di persone che sono state illuse per anni così non c'è. E nemmeno il deterrente per i tanti che pensano di poter lucrare con nuove Stamina”. Il ministro ha detto anche che il decreto sulle cure compassionevoli “ci mette al sicuro anche rispetto a chi, meglio attrezzato di Vannoni, vorrebbe commercializzare di tutto con la scusa delle cure compassionevoli”.

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