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Stamina: sarà una biologa di Vannoni a fare le infusioni alla piccola Noemi

Nell’ordinanza del tribunale dell’Aquila che impone la cura con cellule staminali sulla bambina di due anni di Gardiagrele (Chieti) è stato designato anche il capo èquipe per il trattamento. Si tratta di Erica Molino, biologa della Stamina Foundation.
A cura di Susanna Picone
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Noemi, la bimba di due anni di Guardiagrele (Chieti) affetta da Sma1 e diventata una delle bambine “simbolo” della lotta per la cura con il metodo Stamina, potrà essere sottoposta a infusioni di cellule staminali. A stabilirlo sono stati i giudici del tribunale dell’Aquila che, per il caso di Noemi, hanno anche designato con nome e cognome il capo èquipe che dovrà eseguire il trattamento. Si tratta di Erica Molino, una biologa che fa parte della Stamina Foundation di Davide Vannoni. Sarà lei a dover nominare i membri dell’èquipe ritenuti più idonei e dettare le tempistiche e le modalità di esecuzione del trattamento. Lo farà a partire dal prossimo 25 luglio agli Spedali Civili di Brescia. I giudici del tribunale dell'Aquila hanno imposto alla struttura lombarda di praticare le infusioni. I giudici hanno ordinato anche all'ospedale bresciano “di non ostacolare l'attività dell'èquipe così formata”. La decisione dei giudici dell’Aquila è stata commentata con soddisfazione da Davide Vannoni, lo “scopritore” del metodo Stamina. Facendo riferimento al caso della piccola Noemi Vannoni ha parlato di una sentenza del tribunale esemplare perché rimarca il diritto dei giovani pazienti di accedere a queste cure come ultime speranza di vita.

Metodo Stamina: gli appelli dei genitori dei bimbi malati

I genitori della piccola Noemi hanno fatto numerosi appelli in questi mesi a favore del controverso metodo Stamina, affinché la loro bambina potesse accedere alle cure. Appelli pro Stamina che, nonostante le inchieste giudiziarie, vengono lanciati da diverse famiglie. Un’altra bambina che negli ultimi giorni è stata al centro delle cronache, con i suoi genitori che chiedono sia curata con le infusioni di cellule staminali, è la piccola Sofia De Barros. Si tratta della bambina toscana che in passato è stata curata col metodo Vannoni (ha ricevuto l’ultima infusione a dicembre) e che recentemente è stata ricoverata in ospedale perché le sue condizioni di salute sono peggiorate. Secondo la sua famiglia la malattia ha iniziato ad aggredirla proprio dopo la sospensione della cura Stamina: per questo anche loro chiedono per la bimba un’infusione d’urgenza agli Spedali Civili di Brescia.

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