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Stefano Reitano squalificato per scommesse: “Mi ferma uno dell’ITIA: ‘Ho bisogno di parlarti'”

Il tennista torinese Stefano Reitano è stato squalificato dall’ITIA per aver scommesso sul tennis: “Non ho mai venduto una partita, mai. Ho fatto una sciocchezza”. In 32 bollette ha ricavato un profitto di 886,92 euro: “Ho giocato sotto casa”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Due giorni fa Stefano Reitano ha pubblicato un post su Instagram dai toni molto dolorosi: il 28enne tennista torinese ha ufficialmente annunciato il suo ritiro qualche ora dopo che l'ITIA – ovvero l'ente indipendente che tutela l'integrità del tennis professionistico tramite la lotta al doping, alla corruzione e ad altre violazioni etiche – ha reso noto la sua squalifica per aver violato il divieto di scommettere sul tennis. Reitano è stato sospeso per sette mesi e multato di 7500 dollari (di cui 3750 dollari sospesi). Una mazzata che lo ha indotto ad appendere la racchetta al chiodo con effetto immediato, con un best ranking in carriera di numero 854 in singolare e 484 in doppio.

Stefano Reitano squalificato per sette mesi per aver scommesso sul tennis

"Non ho mai venduto una partita, mai – ci tiene a ribadire Stefano al ‘Corriere della Sera' – Ho fatto una sciocchezza". Questa "sciocchezza" è riassunta così dall'International Tennis Integrity Agency: "Reitano ha ammesso di aver piazzato scommesse su partite di tennis in 32 occasioni tra il 2018 e il 2022 e di aver incoraggiato e/o promosso le scommesse nel febbraio 2023. Dopo aver ammesso le violazioni, Reitano ha chiesto il deferimento a un'AHO indipendente per determinare la sanzione". AHO è un acronimo che sta per Anti-Corruption Hearing Officer (Ufficiale di Audizione Antcorruzione). Si tratta di un funzionario indipendente nominato dall'ITIA per valutare e decidere sui casi di violazioni del Tennis Anti-Corruption Program, come nel caso di Reitano.

"Considerata la condotta del giocatore, che includeva ripetute smentite durante i colloqui con gli investigatori dell'ITIA e dopo essere stato informato che scommettere sul tennis è proibito, l'AHO Jeffrey Mishkin ha emesso una sospensione di sette mesi e una multa di 7500 dollari (di cui 3750 dollari sospesi) – continua la nota – Il periodo di squalifica di Reitano decorre dalla data della decisione scritta, il 16 luglio 2025, e scadrà il 15 febbraio 2026. Durante il periodo di squalifica, a Reitano è vietato giocare o assistere a qualsiasi evento tennistico autorizzato o sanzionato dai membri dell'ITIA (ATP, ITF, WTA, Tennis Australia, Federation Française de Tennis, Wimbledon e USTA) o da qualsiasi associazione nazionale".

Reitano ricorda quando fu fermato da un funzionario dell'ITIA: "Ho bisogno di parlarti"

Reitano racconta com'è iniziato tutto: "Era aprile 2024, stavo giocando a Santa Margherita di Pula, un torneo da 25mila dollari di montepremi, finisco il turno di qualificazione e mi ferma uno dell’ITIA che dice: ‘Ho bisogno di parlarti'. Sudatissimo, lo seguo, poi mi dice che devo dargli il telefono e firmare un foglio. Cosa che faccio. Tre ore dopo me lo ridà, dopo aver copiato qualsiasi cosa, anche foto e chat personali. Dopodiché, il giorno dopo, mi fanno un'intervista registrata in cui mi contestano un flusso anomalo di giocate su alcune partite".

"Una di queste era un doppio contro Duda, giocatore mediocre, e Rosol, uno che aveva battuto Nadal a Wimbledon. ‘Se ha battuto Nadal non può battere Reitano?', osservo. Proseguono con toni non proprio amichevoli. La squalifica? Avevano trovato le foto delle schedine delle scommesse, giocate nella ricevitoria dietro casa, a Grugliasco – spiega Reitano – Perché l'ho fatto? Vedevo e vedo un sacco di partite, era per dare un po' di brio, sul divano: 5, 20 euro. Per esempio Sonego che batte Djokovic: ci fosse stato qualcosa sotto, avrei puntato 10 euro?". Secondo quanto emerso dall'indagine dell'ITIA, Reitano con queste scommesse ha ricavato un profitto di 886,92 euro.

Parliamo di cifre compatibili appunto con una "sciocchezza", non certo con altro, ma la violazione delle regole resta: "Non sopporto che la gente pensi che mi vendevo le partite. E poi la proporzionalità, che non c'è, nelle sanzioni: per dire, puoi squalificare Battaglino per 4 anni? La verità è che nel tennis conta chi sei. Col senno di poi cosa farei? Cancellerei le foto delle schedine. Adesso cercherò di riprendere in mano i pezzi della mia vita".

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