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Rafa Nadal: “C’è un motivo per cui Sinner perde poche partite, ma non mi identifico con lui e Alcaraz”

Nadal spiega le differenze tra i due dominatori del tennis attuale: “Jannik è metodico e solidissimo, Carlos più istintivo e spettacolare”, chiarendo perché non si riconosce in nessuno dei due.
A cura di Marco Beltrami
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Rafa Nadal si identifica più nel tennis di Jannik Sinner o di Carlos Alcaraz? Non ha dubbi la grande gloria spagnola, che ormai ha abbandonato i campi per dedicarsi alla sua Accademia e alle attività su cui ha investito. Per lui i due giocatori che stanno riscrivendo, a suon di vittorie, la storia della racchetta sono estremamente diversi da quello che era lui. Ha le idee molto chiare il 14 volte vincitore del Roland Garros quando deve parlare dei primi due campioni del ranking attuale.

Rafa Nadal su Sinner e Alcaraz

Tutto nasce da una domanda intrigante rivoltagli nell’ultima interessante intervista ad AS, quando gli sono state riportate le parole di un altro ex tennista connazionale come Balcells, che ha espresso la sua preferenza per la varietà di Alcaraz e non per il gioco di Sinner, che lo “annoia”. Nadal ha sempre un rispetto enorme per tutti: "Non mi identifico con nessuno dei due. Sono giocatori diversi da quello che ero io. Credo che Carlos sia più ‘casuale’: commette più errori, fa punti più spettacolari, a volte non ha uno schema di gioco così definito, e questo lo rende imprevedibile e divertente per lo spettatore. Jannik invece è un giocatore più metodico, concentrato, con un'idea di gioco più chiara e che aggiunge cose poco alla volta: per questo è così solido e perde pochissime partite".

Rafa sulle critiche a Carlos Alcaraz

Soffermandosi poi ancora sul gioco del suo più giovane connazionale, Nadal non può nascondere la perplessità di fronte a certi giudizi: "A volte sembra che Carlos sia più dispersivo, ma quando guardi i risultati… ha avuto un anno incredibilmente regolare e solido in tutti i tornei importanti. Per questo mi fa sorridere quando sento dire che è dispersivo: i risultati dicono il contrario, almeno dal mio punto di vista".

Quella lucidità che aveva in campo, Rafa l’ha trasferita anche fuori, e non potrebbe essere altrimenti. Anche oggi, quando gli capita di vedere qualche partita, visto che dopo il ritiro non è più “ossessionato dal gioco”. Si diverte guardando quello che vede oggi? "Beh, a volte sì, a volte no, come è prevedibile. Proprio come quando giocavo: a volte mi piaceva il tennis dei miei avversari, a volte meno. Ho visto solo poche partite; alcune non mi sono piaciute, altre sì… Come ogni cosa: c’è un tempo per ogni cosa".

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