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ATP Finals Torino 2023: news sul torneo di tennis

La nota stonata delle ATP Finals di Torino sono il campo e le palline: Alcaraz non se lo spiega

Alle ATP Finals di Torino alcuni giocatori si sono lamentati delle palline e della superficie. In primis Alcaraz che si è chiesto il motivo del cambiamento rispetto al resto della stagione.
A cura di Marco Beltrami
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Le ATP Finals di Torino si stanno rivelando un successo. Grande spettacolo in campo e fuori in queste prime giornate di partite, anche se non manca qualche polemica da parte dei protagonisti del torneo. Il motivo sono ancora una volta le palline, che nel corso della stagione hanno fatto discutere e non poco, ma anche a sorpresa la superficie. Carlos Alcaraz ad esempio si eliminato di entrambe le cose.

Lo spagnolo ha iniziato le Finals in malo modo con la sconfitta contro Zverev. Il numero due del mondo è sembrato sotto tono al cospetto del tedesco, in grandissimo spolvero. Il murciano non si è trovato a suo agio al Pala Alpitour sopratutto per le condizioni relative alla superficie di gioco. A suo dire infatti il campo piemontese era troppo veloce per le sue caratteristiche. Notevole la differenza rispetto a quanto visto nel resto dell'annata.

Alcaraz in conferenza stampa ha infatti dichiarato: "Non so perché hanno messo questo tipo di superficie alla fine dell'anno perché tutti i tornei che abbiamo giocato sul campo duro sono così, così lenti". Troppo veloce insomma il campo su cui si giocano i match delle Finals per i gusti del giocatore iberico che infatti è rimasto molto sorpreso dalla mancata "coerenza": "Poi veniamo qui alle Finals e hanno messo questo campo, così velocemente. Non so perché".

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Come se non bastasse dito puntato anche sulle palline, al centro di una polemica infinita durata tutta la stagione. In tantissimi tornei i giocatori si sono lamentati dell'attrezzo del mestiere per una pressione che le rende ingestibili, costringendo i giocatori a sforzi enormi che hanno causato anche infortuni come nel caso di Carreno Busta.

Anche le Finals in tal senso non sono state esenti da recriminazioni. Alcaraz ha voluto sottolineare come non ci siano punti di riferimento in termini di palline: "Ho sentito da qualche parte che durante l'anno giochiamo con 20 o 21 tipi diversi di palline. Non ha alcun senso e conosco bene alcuni infortuni che si sono verificati tra i tennisti a causa di ciò. Non possiamo proprio giocare con ogni settimana un nuovo tipo di palle. Qualche cambiamento in questo senso deve avvenire".

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D'altronde Alcaraz non è stato l'unico a sollevare il problema. Lo ha fatto anche Medvedev nonostante la vittoria contro Rublev. Non si può dunque certo parlare di scuse nel caso del russo. Per questo emblematiche le parole di Carlitos: "Non credo che sarebbe un problema se in alcuni momenti della stagione venissero utilizzati le stesse palline. Ad esempio a inizio anno in Australia giochiamo con uno, poi in America con le stesse sul cemento, il tour europeo sulla terra battuta, in America del Sud un altro. I cambiamenti possono avvenire quando cambiamo la superficie, ma cambiarla ogni sette giorni è una decisione terribile".

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