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“Ho cambiato le mutande”: il trucco di Djokovic contro Musetti

Nole Djokovic ha raccontato un retroscena dell’incontro vinto contro Lorenzo Musetti dopo aver perso i primi due set. È andato in bagno, rischiando una penalità come Sinner, ma solo per cambiare la biancheria intima. “Quel momento mi è servito per resettarmi mentalmente. È una cosa che ho sperimentato anche in altre occasioni in passato”.
A cura di Maurizio De Santis
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Ha cambiato le mutande e l'inerzia della partita ha girato a suo favore. Difficile credere che Nole Djokovic se la stesse facendo sotto contro Lorenzo Musetti ma dopo aver perso al tie-break i primi due set il campione ha chiesto la pausa bagno e da allora in campo non c'è stata più partita per il giovane italiano, crollato sotto i colpi del numero uno al mondo nel Ranking Atp.

È come se grazie a quel break il serbo fosse riuscito a trovare la concentrazione mancata fino a quel momento contro un avversario che sapeva avere in pugno: perché è oggettivamente più forte e non può esserci paragone, perché lo aveva scelto come sparring partner in allenamento e ne conosceva tutti i difetti, perché prima o poi torni in te e capisci qual è il livello della figuraccia che rischi di fare.

Djokovic era nervoso (lo ha ammesso lui stesso in conferenza, spiegando le ragioni di quel blackout) e il riflesso sulla prestazione è stato evidente: in ritardo sui tiri e sulle palle, sembrava aver concesso al ragazzo di Carrara il vantaggio (e la fiducia) di portarsi avanti perché così ci sarebbe stato più gusto a giocare.

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"Mi sono divertito a perdere i primi due set", dirà col sorriso sulle labbra e lo sbuffo di chi sa di averla scampata. Ha rischiato grosso, anche di essere penalizzato come accadde a Sinner nel torneo di Lione: chiese di andare al gabinetto ma non per espletare un bisogno fisico e venne punito. E lui ha fatto più o meno la stessa cosa

Se proprio volete saperlo – ha ammesso il serbo – non ho sfruttato la pausa per andare in bagno ma solo per cambiare la biancheria intima. Mi sono cambiato anche la maglietta e mi sono sentito un giocatore diverso. Quel momento mi è servito per resettarmi mentalmente. È una cosa che ho sperimentato anche in altre occasioni in passato.

Un espediente che ha funzionato a giudicare dalla piega che ha preso il match: 6-1 al terzo set, 6-0 al quarto e quando nel quinto il parziale era sul 4-0 ha schiantato Musetti costringendolo alla resa. L'italiano ha abbandonato l'incontro per crampi e dolore alla schiena ricevendo le critiche di Boris Becker. Ma forse è stata tutta ‘colpa' di un paio di mutande.

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