Sofia Goggia tra le vittorie e il buio dopo l’infortunio: “La vita non è sempre una gara al cancelletto”

"Quella mentalità molto competitiva andrà sicuramente smussata, perché la vita non è sempre una gara al cancelletto", si apre così il racconto inedito di Sofia Goggia. La campionessa si apre a 360º, oltre la pista e le competizioni per ritrovare la vera Sofia, quella che a detta sua è finita in secondo piano, dietro agli scii. Un viaggio tra sport e vita privata che mostra quello che sta dietro alle innumerevoli gare vinte. Una vita dedicata interamente allo sport che ama e che si è insinuato prepotentemente nel suo quotidiano.
Il docufilm su Sofia Goggia: dagli esordi da bambina ai trionfi mondiali
Una collaborazione tra RedBull ed Eurosport, nella serie "I'm coming home", per raccontare le vite di alcuni grandi nomi dello sport, dopo il primo episodio su Youtube con Sofia Goggia, arriveranno anche Dorothea Wierer e Dominik Paris. Mini documentari incentrati sulla vita delle atlete tra alti e bassi scanditi dalla felicità delle vittorie e dal timore degli infortuni. Nel primo episodio è Goggia stessa a raccontarci le sue origini sciistiche, partendo da quando da bambina sognava di diventare campionessa olimpica, fino ad arrivare ai molteplici trofei sollevati. Il tutto mentre la sciatrice si prepara per una sessione di allenamento: in un dietro le quinte di una sua giornata sulla neve.

Il viaggio di Goggia, il dramma dell'infortunio: "Mi ero dimenticata di Sofia"
"La visione del mio maestro è stata tutto, ha riconosciuto il mio talento e lì è stata la mia fortuna. Anche perché venivo da Foppolo, una stazione sciistica ‘povera' di seggiovie", racconta Goggia in funivia. La giornata comincia presto, alle 7:34 ha già indossato la tuta azzurra dell'Italia e si sta preparando per le prime discese della mattinata. Il senso della velocità aumenta e la sciatrice sfreccia tra i paletti dello slalom, in uno scambio con l'allenatore traspare la sua mentalità, sempre in cerca di perfezionarsi, a tal punto che viene richiamata da un: "Hai fatto prima, seconda e terza in tre gare, non sono andate così male le cose", ma la sciatrice non sembra del tutto contenta.
Ripensando a quel 5 febbraio del 2024, all'incidente che le ha causato la rottura della tibia e malleolo destro, Goggia si apre e confessa: "Credevo che la mia carriera fosse finita. È stata una parte della mia vita in cui mi sono sentita particolarmente sola. L'unico modo per riprendersi è stato ricominciare con tanto impegno e fatica". Ma la vera barriera della sciatrice non è il fisico, bensì i suoi tormenti emotivi: "Ho capito che l'ambizione di essere un'atleta vincente e sempre al top mi aveva portata a curare tutti i dettagli della mia vita sportiva, dimenticando però la vera Sofia, la ragazza prima dell'atleta".
Sofia Goggia: "Una vita da privilegiati, ma non senza difficoltà"
La campionessa non ha difficoltà ad ammettere che questo sia un limite grande, ma con altrettanto impegno ha cercato di lavorarci ritrovando nello sport il lato "divertente", senza però trascurare i momenti dedicati a sé. Un modo per far combaciare i due aspetti della sua vita, senza che uno potesse sopraffare l'altro.

"La vita da sportivo è un privilegio, ma è molto difficile. Da settembre a marzo ho preventivato di passare solo 15 notti a casa, per questo avere al tuo fianco una persona che capisca e riconosca queste dinamiche è la cosa più bella che ci sia. Lo sport ti dà tanto affetto, per esempio quando finisci una gara e senti il boato delle persone che ti cercano e ti vogliono bene. Ma i momenti più felici della mia vita, li ho trascorsi con la persona che amo e mi fa sentire amata".

Goggia non sembra volersi allontanare dallo sport che le ha permesso di avere questa "vita privilegiata", come la definisce lei, anche se si dice ancora lontana da risolvere alcuni suoi meccanismi poco congegnali: "Nella vita privata mi porto questo senso di competizione, di voler dominare e vincere, che però alla fine ti fa perdere. Una cosa che andrà smussata, perché la vita non è sempre una gara al cancelletto". Del futuro non si ha certezza, ma Goggia non ha dubbi e sa che quello spirito tenace che l'ha motivata e permesso di rialzarsi dopo ogni problema sportivo, la aiuterà accompagnandola anche una volta abbandonati i palcoscenici delle gare.