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Guerra in Ucraina

L’affronto dei giocatori di hockey: si schierano in campo formando la lettera Z

Come il ginnasta, Ivan Kuliak, quattro squadre russe di hockey su ghiaccio hanno esibito la lettera Z a sostegno dell’operazione militare di Putin. Lo hanno fatto mettendo in scena una coreografia biasimevole. “Sono scioccato”, è la reazione di un giocatore svedese che è tornato negli spogliatoi.
A cura di Maurizio De Santis
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La lettera Zeta formata dai calciatori delle due squadre russe di bandy, disciplina su ghiaccio molto simile all'hockey.
La lettera Zeta formata dai calciatori delle due squadre russe di bandy, disciplina su ghiaccio molto simile all'hockey.
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Il ginnasta, Ivan Kuliak, salito sul podio di Coppa del Mondo con la Z cucita sul badge della divisa da gara. Le parole dei tecnici della nazionale di comprensione e condivisione, per quel gesto da "patriota" fatto nel confronti del suo Paese, oppure inaccettabili battute. E adesso la messa in scena plateale di quattro formazioni di bandy – una variante dell'hockey su ghiaccio – che, poco prima dell'incontro, si schierano formando quella stessa lettera divenuta icona dell'esercito russo e della guerra scatenata da Putin contro l'Ucraina.

Lo sport "d'Oltrecortina", messo ai margini ed escluso da ogni competizione, si rende protagonista dell'ennesima testimonianza di sostegno per il proprio Paese e, al tempo stesso, di protesta formale per le decisioni e le sanzioni adottate (anche) dalle Federazioni internazionali nei confronti dei russi: dal calcio ad altre discipline, l'esclusione è stata totale al punto da spingere le nazioni interessate (la Bielorussia oltre alla stessa Russia) da creare tornei alternativi come forma di reazione all'ostracismo subito.

Ivan Kuliak è il ginnasta russo che ha spiegato perché aveva la Z in petto, sulla divisa da gara della Russia.
Ivan Kuliak è il ginnasta russo che ha spiegato perché aveva la Z in petto, sulla divisa da gara della Russia.

Kuliak ha esibito con orgoglio lo stemma sul body mentre veniva suonato il suo inno. Al collo aveva la medaglia di bronzo e accanto a sé l'avversario, ucraino, che aveva conquistato l'oro. Faccia tosta e coraggio, atto di sfida dopo una provocazione subita (ha giustificato così quel gesto), lo hanno aiutato a restare lì senza alcuna remora nonostante la drammatica situazione per l'escalation del conflitto. SKA Neftyanik e Dinamo Mosca, Vodnik e Kuzbas (le formazioni protagoniste delle due partite della Russian Hockey League) non sono state da meno e hanno compiuto un gesto di ribellione ancora più evidente: prima delle rispettive partite i giocatori dei quattro club hanno formato la lettera Z sul campo di ghiaccio.

Secondo il quotidiano svedese, Aftonbladet, non tutti gli atleti hanno condiviso a partecipato a questa manifestazione così palese di sostegno all'operazione militare sferrata dal Cremlino. Simon Jansson, giocatore del Kuzbass, era imbarazzato dall'atteggiamento dei suoi compagni di squadra ed è tornato negli spogliatoi. "Sono rimasto scioccato da quanto accaduto", le parole dello scandinavo emotivamente colpito da quella mossa. Qualcun altro, invece, come il finlandese Tuomas Määttä, tesserato per il Neftjanik, ha partecipato alla manifestazione di sostegno all'esercito russo.

Una manifestazione del genere non sorprende, a spiegarlo è la storia di alcuni dei club i questione: la Dinamo Mosca era un'emanazione diretta del regime sovietico nel periodo della Guerra Fredda e coì come il Neftyanik era nato come la squadra dell'esercito sovietico.

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