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Mondiali di nuoto di Fukuoka 2023

Cosa aspettarsi dall’Italia ai Mondiali di nuoto 2023 a Fukuoka: abbiamo grandi speranze

A un anno esatto da Parigi 2024, saranno molto importanti i XX Campionati mondiali di nuoto che si tengono in Giappone. Noi arriviamo con grandi prospettive.
A cura di Jvan Sica
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Da venerdì 14 luglio, con le prime gare di nuoto in acque libere e tuffi, fino al 30 luglio prossimo, a Fukuoka, in Giappone, si terrà la ventesima edizione dei Mondiali di nuoto, prevista per il 2021 ma poi riprogrammata per lo spostamento delle Olimpiadi di Tokyo 2020 all’anno successivo.

Si viene da un’edizione olimpica svoltasi due anni fa e si va verso un’edizione olimpica che inizia esattamente tra un anno. E in questa fase intermedia tra i due appuntamenti a Cinque cerchi sembra essere cambiato il mondo.
La prima novità ci riguarda in maniera specifica ed è in realtà una novità relativa perché, dopo aver fatto vedere cose egregie a Tokyo, dove abbiamo conquistato 7 medaglie, con 2 argenti e 5 bronzi, posizionandoci al 14esimo posto nel medagliere, oggi arriviamo a Fukuoka con una squadra davvero capace di far paura ai più grandi colossi del nuoto, con campioni ancora giovani capaci di stupire il mondo in questi ultimi due anni.

Il primo nome è per forza di cose quello di Thomas Ceccon, che a Tokyo vinse due medaglie nelle staffette, ma ai Mondiali di Budapest dell’anno successivo ha conquistato l’oro nei 100 dorso, con annesso record del mondo in 51″60. In Giappone punterà a rivincere quella che è diventata la sua gara, aiutando anche la staffetta mista maschile a ripetere a propria volta l’oro di un anno fa.

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In quella staffetta con Ceccon c’era anche Nicolò Martinenghi, altro doppio oro mondiale in Ungheria (con argento nei 50 rana) e desideroso di tenere dietro gli avversari diretti in vista di Parigi 2024. L’atleta lombardo ha anche affermato che per lui sarà un Mondiale dove sperimentare qualcosa di nuovo negli allenamenti, per preparare poi al meglio la stagione prossima.

A questi due nomi altisonanti, sempre nella squadra maschile di nuoto faremo scendere in acqua il capitano Gregorio Paltrinieri, che cercherà di replicare il meraviglioso oro nei 1500 di un anno fa. Con loro tre poi una squadra davvero forte in quasi tutte le specialità, da Federico Burdisso che ha una chance in più di medaglie nei 200 farfalla grazie all’assenza del marziano Kristóf Milák, Alessandro Miressi, sempre decisivo nelle staffette e desideroso di dire la sua anche nei 100 stile libero e altri nomi magari di secondo piano che potrebbero esplodere definitivamente in questa manifestazione, come Lorenzo Deplano nei 50 sl, Alberto Razzetti nei misti e nei 200 farfalla, Marco De Tullio nei 400 sl.

Leggermente diversa la composizione della squadra femminile. La guida è Simona Quadarella, forse la nuotatrice italiana più in forma fino a questo punto e sempre in lotta per le gare di mezzofondo e insieme a lei alcune atlete di esperienza come Ilaria Bianchi, Martina Carraro, Margherita Panziera, ma soprattutto nomi nuovi a cui gli allenatori vogliono far provare le acque mondiali nella speranza che abbiano uno step di crescita importante e decisivo.

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Tra i nomi da seguire quello di Emma Virginia Menicucci, classe 2002, su cui puntiamo per rinverdire i fasti dello stile libero dopo l’uscita di scena di Federica Pellegrini, Sofia Morini, classe 2003, anche lei stileliberista da tenere d’occhio, Chiara Tarantino, altra 2003, pugliese, come pugliese è anche una delle più giovani, Benedetta Pilato, della quale spesso dimentichiamo l’anno di nascita, 2005. Questo era l’anno dell’esame di maturità, Benedetta si è concentrata molto su questo passaggio fondamentale per la sua crescita e ha leggermente frenato con il nuoto. Nonostante questo sarà da battere in Giappone nei 50 rana, specialità in cui ha vinto l’oro mondiale lo scorso anno, con annesso record del mondo in semifinale in 29″30.

Ma non di solo nuoto vive questa edizione dei Mondiali e allo stesso tempo anche la squadra azzurra che propone atleti molto interessanti ovunque. Nel nuoto in acque libere è sempre presente Gregorio Paltrinieri, argento nella 5 km lo scorso anno a Budapest, ma oro nella 10 km, in coppia con l’argento di Domenica Acerenza (anche lui a Fukuoka). Tra le donne le sempre solide Giulia Gabrielleschi e Rachele Bruni, a cui aggiungere Giulia Taddeucci, oro nella 10 km degli Europei di Roma. Con tutti questi atleti, siamo anche molto ben messi per le diverse staffette che si andranno a disputare.
Abbiamo carte da giocarci anche nei tuffi, con un nome su tutti, quello di Chiara Pellacani soprattutto per il trampolino 3m, anche se le avversarie sono davvero fortissime.

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Insieme a Matteo Santoro poi nel Sincro trampolino 3m misto, potremmo addirittura pensare di insidiare la Cina, unica squadra che lo scorso anno ci ha superato ai Mondiali. Mancando Giorgio Minisini per infortunio, nel nuoto artistico non abbiamo tante possibilità di medaglie, mentre ha molto senso vedere in questa occasione come si stanno muovendo le altre nazionali per la gara a squadre che darà poi medaglie a Parigi (in cui è possibile per la prima volta inserire in squadra anche un componente maschile), mentre ai tornei di pallanuoto arriviamo con due prospettive differenti.

Gli uomini, guidati dai sette convocati campioni d’Europa per club della Pro Recco possono guardare anche al bersaglio grosso, visto anche il freschissimo secondo posto in World Cup dietro la Spagna (stesse posizioni anche ai Mondiali 2022). Le donne invece stanno ricostruendo una squadra di buon livello, ma avversarie come Stati Uniti, Olanda e Ungheria sembrano superiori rispetto a noi.

All’inizio abbiamo parlato del mondo che è cambiato e lo si nota non solo dalla nuova grande forza azzurra in tutte le discipline, ma anche dalle assenze di atleti che hanno segnato gli ultimi anni soprattutto nel nuoto. In Giappone mancheranno per diverse ragioni, in molti casi però per stress prettamente mentale, atleti enormi come Caleb Dressel, Simone Manuel, le sorelle Campbell, Adam Peaty, Penny Oleksiak, Kristóf Milák, Katinka Hosszu e Chad le Clos. Nonostante questo, gli avversari non mancheranno. Primo fra tutti quello che potrebbe diventare la stella casalinga di Parigi 2024, Léon Marchand e insieme a lui campionissimi che vanno da Lilly King a David Popovici, da Bobby Finke a Katie Ledecky, che renderanno fantastico anche questo campionato del mondo.

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