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Sainz racconta com’è andato davvero il viaggio con Leclerc in furgone: “Avrei voluto ammazzarlo”

Dopo il video virale di Leclerc, Carlos Sainz rivela i retroscena del viaggio in furgone dopo il GP di Baku 2025: la decisione di atterrare a Genova, la sua rabbia e un van “pessimo”.
A cura di Michele Mazzeo
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La notte successiva al GP di Baku 2025, Charles Leclerc aveva trasformato un imprevisto in un siparietto virale. Su Instagram aveva mostrato se stesso seduto nel passeggero di un furgone, con Carlos Sainz alla guida e gli inseparabili amici Joris e Antoine sul sedile posteriore mentre viaggiavano sulle autostrade italiane. "Arrivo dopo un weekend molto difficile a Baku – aveva raccontato Leclerc –. Pensavo che non potesse andare peggio, ma… stiamo guidando un furgone. Dove siamo, Carlos?". Una scena che aveva fatto sorridere i tifosi, mostrando un lato inedito e leggero della Formula 1.

Adesso però, a distanza di una settimana, Sainz ha deciso di raccontare la sua versione nel corso di un evento organizzato da uno dei principali sponsor della Williams. E i dettagli emersi riscrivono quella storia, rivelando ciò che Leclerc aveva preferito tacere.

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Lo spagnolo ha infatti spiegato che l'atterraggio d'emergenza a Genova non era affatto inevitabile: "Stavamo per sbarcare a Nizza e il capitano ci disse: ‘C'è tempesta, probabilmente l'atterraggio sarà con qualche scossone. Se volete possiamo dirottare su Genova'. Charles rispose subito: ‘Sì, andiamo sul sicuro'". Solo più tardi il madrileno ha scoperto che il volo successivo con a bordo Toto Wolff, George Russell e Ollie Bearman era atterrato senza problemi proprio a Nizza. "Abbiamo chiesto com'era andata e ci hanno detto: ‘Nessun problema, tutto bene'. In quel momento ho pensato: ‘Charles, vorrei ‘ammazzarti' subito'" ha difatti rivelato lo spagnolo.

Un passaggio decisivo, perché nella versione social di Leclerc il dirottamento era stato presentato come una conseguenza inevitabile del maltempo. La realtà, secondo Sainz, è stata invece una scelta prudente del monegasco, che ha complicato inutilmente il rientro.

Da qui lo spagnolo ha deciso di prendere in mano la situazione. "L'ho detto a Charles, visto che aveva deciso lui per di atterrare a Genova: ‘Ok, ma guido io'. Ho fiducia nelle mie capacità e gli ho detto: ‘Guiderò io, tu siediti e stai zitto'". Una frase che ribalta in parte l'immagine rilassata mostrata nel video del pilota Ferrari su Instagram.

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Il racconto di Sainz ha poi aggiunto altri dettagli curiosi. Nell'ufficio dell'autonoleggio di Genova, la dipendente cercava sconti e offerte, mentre i due piloti volevano solo partire. E il giudizio sul mezzo scelto non è stato tenero: "Non credo che il furgone avesse nemmeno un connettore. Era un furgone davvero, davvero pessimo. Stavamo parlando e non so se Charles si stesse divertendo a filmarmi perché mi vedeva guidare un furgone e, ai suoi occhi, sembrava molto divertente".

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Quella che inizialmente sembrava una semplice gag social assume dunque un significato diverso. L'immagine allegra del viaggio in furgone, diventata virale, nascondeva in realtà un imprevisto gestito con qualche contrasto. Sainz, a una settimana di distanza, ha svelato come sono andate davvero le cose, offrendo un retroscena che mostra un volto un po' meno spensierato della vicenda.

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