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L’ultimo settore di Verstappen a Monaco è una cosa mai vista: sulle ruote i segni della ferocia

Max Verstappen è andato alla ricerca estrema del limite nel giro con cui ha realizzato la pole position al Gp di Monaco. L’olandese per due volte ha toccato i muri, ma nonostante ciò ha preceduto Alonso e Leclerc.
A cura di Alessio Morra
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La pole position a Monaco vale molto di più che in ogni altro circuito, perché pure se si ha la fortuna e la bravura di guidare una vettura spaziale, nulla è scontato. Lo sa bene Max Verstappen che voleva togliere lo zero della casella delle pole realizzate a Monte Carlo. Ci è riuscito, ma per toglierla a Fernando Alonso ha dovuto tirare fuori un giro fuori dalla natura, qualcosa di clamorosamente bello.

Una Qualifica così era tempo che non si vedeva. Addirittura in Q1 Tsunoda, Albon e de Vries hanno respirato l'aria dell'altissima classifica. Tolto Perez, tutti i big alla fine sono riusciti ad arrivare fino in fondo. La Q3 pian piano ha preso la sua via. La Ferrari non era al passo, nonostante un grandissimo Leclerc, Alonso sentiva di poter fare la pole position, ha fatto più del massimo. Si è preso gli applausi del suo box. All'Aston Martin stavano già festeggiando quando Verstappen era ancora in corsa per l'ultimo giro.

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L'ultimo tentativo l'ha fatto con il cuore in gola Max che la pole la voleva, la voleva per la storia, per la sua, e per farla ha dovuto riscriverla la storia, perché per precedere Alonso di pochissimi millesimi ha dovuto dare il massimo, soprattutto nell'ultimo settore, quello in cui l'Aston Martin è meno forte. Verstappen lo sa, ma sa anche di dover fare qualcosa di clamoroso. Spinge, va al limite, ma non può andare oltre, riesce a raggiungerlo il limite, a toccarlo, letteralmente. Perché i muri o meglio le barriere le colpisce due volte, la Red Bull li sente i colpi, ma è perfetta quanto Max che stringe e si avvia verso la pole position, che conquista in modo straordinario.

La pole è realizzata. L'impresa compiuta. Almeno la prima. Perché poi c'è una gara da vincere e la voglia di bissare il successo di Monaco del 2021, quando venne facilitato dal problema di Leclerc, che era in pole ma che nemmeno riuscì a prendere il via.

Le gomme della Red Bull numero 1 sono esemplificative. Guardandolo si capisce quanto sia stato duro e al limite quel giro che Max ha fatto superando oltre ogni limite. Perché alla fine è vero che guida una vettura invincibile che a tratti pare un'astronave, ma è vero che Verstappen è già uno dei grandissimi della Formula 1, e per certificare questo doveva realizzare qualcosa di memorabile nel Principato.

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