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Il verdetto per il caso budget cap fa arrabbiare Binotto: “La Red Bull era illegale, sanzione lieve”

Il team principal della Ferrari spara a zero contro la FIA e la Red Bull: “I campionati possono decidersi con il budget cap, due milioni fanno la differenza. Nel 2021 c’era un team illegale, uno che ha infranto le regole”.
A cura di Alessio Morra
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Nel weekend del Gran Premio del Messico è arrivata la sentenza relativa al budget cap. La FIA ha inflitto una punizione molto leggera alla Red Bull che sapeva di non poter perdere il titolo vinto nel 2021 con Verstappen, ma che temeva di avere una sanzione molto più pesante. Se la Mercedes non ha voluto soffiare sul fuoco delle polemiche, non hanno fatto la stessa cosa la McLaren e soprattutto la Ferrari che è entrata a gamba tesa contro la Red Bull e la Federazione.

Il team principal Mattia Binotto non è volato in Messico, ma è rimasto a Maranello. E dall'Italia ha rilasciato un'intervista a Sky, appena sono tornate le Qualifiche del Gp del Messico. Dopo aver commentato il piazzamento di Sainz e Leclerc ha risposto a una domanda relativa al budget cap ed ha usato parole precise: "Questi campionati si possono decidere con il budget cap. E ora dopo la sanzione della FIA questo è stato confermato. C'era un team illegale. Solo un team nel 2021 ha infranto le regole. Solo la Red Bull è andata oltre il tetto".

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Poi commentando nel dettaglio lo sforamento – che è di oltre un milione e ottocento mila dollari – ha detto: "Due milioni fanno la differenza. Due milioni sono un paio di decimi al giro. E questi soldi spesi più possono aver deciso il campionato 2021 (vinto da Verstappen sul filo ndr.). A nostro avviso bisognava essere severi".

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Quello che è stato fatto ormai non si può cambiare. Ma ora bisogna guardare al futuro: "Ripeto, la sanzione non è stata congrua considerato quello che hanno guadagnato. Però voglio dire che per il campionato 2022 bisognerà fare delle verifiche al più presto, non si può aspettare ottobre dell'anno prossimo".

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