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La Ferrari decide su Vasseur e il possibile cambio con Horner: cos’è successo nel vertice di Maranello

La Ferrari ha deciso: piena fiducia a Frederic Vasseur, nessuna trattativa con Christian Horner. Ecco cosa è successo nel vertice a Maranello e perché il Cavallino ha scelto la continuità.
A cura di Michele Mazzeo
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Il vertice di Maranello si è concluso con una decisione netta: Frederic Vasseur resta al comando della Ferrari. Nessun ribaltone, nessuna trattativa reale con Christian Horner. La squadra ha scelto di difendere la continuità tecnica e gestionale, in un momento in cui cambiare rotta sarebbe stato un rischio troppo alto alla vigilia della rivoluzione regolamentare del mondiale della Formula 1 2026.

La scuderia del Cavallino Rampante, nel momento in cui le voci di tensioni interne (quelle con il "gruppo pista" guidato da Togninalli), di tecnici di primo piano con le valigie in mano (su tutti il responsabile dello sviluppo della nuova Power Unit per il 2026, Wolf Zimmermann) e di possibili avvicendamenti al ponte di comando (dopo che Horner si è liberato dal contratto con la Red Bull), ha deciso di confermare la piena fiducia all'attuale team principal.

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Il vertice di Maranello: fiducia piena a Vasseur

Secondo quanto emerso dall'incontro privato tenutosi nei giorni precedenti l'inizio del weekend del GP degli Stati Uniti tra Vasseur e un manager della prima linea di Benedetto Vigna, il manager francese ha espresso il proprio fastidio per il chiacchiericcio attorno alla sua figura e al gruppo di lavoro. Da parte dei vertici, è arrivata una promessa: maggior sostegno mediatico e una linea unitaria di comunicazione per rafforzare l'immagine del team e del suo leader.

Horner non è nei piani del Cavallino (per ora)

Le indiscrezioni rimbalzate da Germania e Inghilterra sono state archiviate, seppur ufficiosamente, come "voci prive di fondamento". A Maranello non sarebbe mai partita una vera trattativa con Christian Horner, nonostante la separazione del manager inglese dalla Red Bull e la sua disponibilità a rientrare in Formula 1. Una suggestione che, secondo le fonti interne, non ha mai trovato riscontri concreti.

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La scelta di John Elkann e Vigna è stata dunque di proseguire con Vasseur, appena riconfermato con un contratto pluriennale, per evitare una nuova frattura in un momento già instabile. L'esperienza recente insegna: l'ultimo "rinnovo di fiducia" ufficiale in Ferrari, quello di Mattia Binotto, si era concluso con un addio poche settimane dopo. Questa volta, però, la linea è diversa.

Le difficoltà e la pressione dopo il flop della SF-25

Il contesto resta delicato. Le prestazioni della SF-25, condizionate da problemi tecnici ricorrenti e da una competitività altalenante, hanno alimentato la frustrazione dei piloti e del personale. Charles Leclerc è sempre più inquieto (e, per la prima volta nella sua carriera, si sta guardando intorno nel caso la monoposto del prossimo anno non dovesse consentirgli di lottare per il titolo iridato), mentre Lewis Hamilton avrebbe inviato una nuova relazione ai vertici per evidenziare le criticità del progetto.

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Vasseur, da parte sua, ha ammesso il disagio per le continue voci sulla sua posizione: "Le voci infondate diffuse dai media sono estremamente negative per noi. Io so bene che dobbiamo lavorare sotto pressione, farci l'abitudine. È nel DNA di questo sport. Ma credo che molta di questa pressione venga già dalla pista, non c'è bisogno che da casa si infierisca".

Il manager francese ha poi spiegato di tenersi lontano da notizie e social, per restare concentrato sul lavoro: "Mi trovo bene così, ma non posso dire lo stesso degli altri membri della squadra. Tutto questo è alle spalle, adesso. Dobbiamo concentrarci sul futuro".

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La Ferrari punta sulla stabilità in vista del 2026

L'obiettivo a breve termine è calmare le acque e ricompattare l'ambiente. Il board di Maranello sa che un cambio di guida, a pochi mesi dall'avvio del nuovo ciclo tecnico, sarebbe un salto nel buio. Per questo motivo, a Vasseur è stato riconosciuto pieno sostegno e fiducia operativa, con la speranza di ritrovare serenità e risultati già dal Gran Premio di Austin.

La Ferrari guarda avanti: il 2026 sarà l'esame decisivo per la gestione Vasseur. La squadra è chiamata a farsi trovare pronta per la nuova era delle power unit e per un equilibrio tecnico tutto da riscrivere. In gioco non c'è solo la competitività della SF-25, ma la credibilità di un progetto che deve tornare a ispirare fiducia. Per ora, Horner resta un nome che scalda i titoli, ma non le stanze di Maranello.

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