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Kvyat è il primo pilota di F1 che non riesce a battere un’auto guidata dall’intelligenza artificiale

In occasione della seconda edizione della A2RLad Abu Dhabi si è ripetuta a distanza di un anno la sfida in pista tra un pilota umano e una monoposto guidata dalla AI. L’esito è stato sorprendente, evidenziando gli straordinari progressi della tecnologia: anche a 200 chilometri orari.
A cura di Alessio Pediglieri
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È più veloce in pista un pilota di Formula 1 o una monoposto guidata dall'Intelligenza Artificiale? Alla domanda ha risposto la Abu Dhabi Autonomous Racing League  che ha chiuso la sua seconda stagione con una serie di eventi spettacolari tra cui, appunto la sfida tra uomo e macchine. Che ha tenuto incollati appassionati e curiosi per una gara giocatasi quasi al fotofinish dove la peggio l'ha avuta Daniil Kvyat, ex pilota di nazionalità russa che si è cimentato per la seconda volta contro un'auto autonoma che solo un anno fa aveva concluso la sua corsa in modo a dir poco disastroso.

La sfida uomo-macchina un anno dopo: in pista il verdetto è stato capovolto

Quest’anno l'evento "Human Vs AI" ha avuto un epilogo totalmente differente, con Daniil Kvyat che ha sfidato nuovamente un prototipo A2RL, sul circuito saudita di Yas Marina. Ma se nella prima edizione, avvenuta lo scorso 11 novembre l'ex pilota russo aveva avuto la meglio senza dover preoccuparsi troppo, ora ha dovuto cedere di fronte agli impressionanti progressi mostrati dalla guida effettuata attraverso la AI. Già nei test pre gara aveva fatto registrare tempi molto più competitivi e tutto si è confermato durante la prova. I 10 secondi di vantaggio forniti da Kvyat alla monoposto con l'AI sono alla fine risultati decisivi nei 10 giri di gara.

Kvyat sconfitto ma felice: "Progressi impressionanti, orgoglioso di essere ancora qui"

Nella prima parte della prova Kvyat ha ridotto la distanza riuscendo ad entrare in scia dell'altra monoposto fino all'ultimo decisivo giro. Quando il pilota russo è stato stampato al traguardo arrivando secondo per pochi decimi di secondo, comunque fatali: un riscatto in tutto e per tutto da parte della tecnologia rispetto al disastro di soli 12 mesi prima. "Ripensando a un paio d’anni fa, le differenze sono enormi" ha poi spiegato Kvyat ammettendo la sconfitta. "I progressi sono stati impressionanti ed è fantastico far parte di questo percorso. Essere in pista con un pilota AI è qualcosa di unico, ed è stato divertente regalare una battaglia emozionante ai tifosi".

La gara tra monoposto guidate dalle AI: colpi di scena e sorpassi a 200km/h

Una sfida che ha fatto da corollario anche ad un'altra, la finalissima completamente corsa da monoposto senza piloti umani che si sono date battaglia per 20 giri sullo stesso tracciato. L'esito? Un'incognita totale perché le varie AI erano state programmate tutte in modo differente così da suscitare incertezza fino alla fine per il divertimento del pubblico, in duelli corsi a oltre 200 chilometri orari e con tanto di colpi di scena nelle curve finali che hanno aumentato ancor più lo spettacolo generale.

L'impressionante progresso della AI: "Il fantastico risultato, tecnologia spinta ai massimi livelli"

Lo spettacolo regalato ad Abu Dhabi ha permesso così di mostrare concretamente anche l'enorme evoluzione della tecnologia e dell'Intelligenza Artificiale in soli 18 mesi dalle primissime sconfortanti prove in pista. "Ciò che è accaduto non è solo straordinario, è il risultato del duro lavoro svolto da tutti i team e dal team tecnico che hanno spinto la tecnologia al massimo negli ultimi diciotto mesi" ha spiegato entusiasta Stéphane Timpano, CEO di ASPIRE l'organizzatore di A2RL.

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