Ducati può sostituire Marc Marquez con un pilota che non è mai salito su una MotoGP: “Stiamo valutando”

La Ducati si ritrova a dover fare i conti con l'assenza di Marc Marquez, operato alla scapola destra dopo il tamponamento di Marco Bezzecchi in Indonesia. Il nove volte campione del mondo, dominatore di questa stagione MotoGP, tornerà, forse, per l'ultimo round di Valencia o, molto più probabilmente, direttamente nel 2026. Un'assenza che lascia un vuoto tecnico e simbolico difficile da colmare, soprattutto in una fase in cui Borgo Panigale deve fare i conti anche con un Bagnaia in grande crisi.
Dopo il turno di Michele Pirro a Phillip Island e Sepang, il rebus del sostituto per Portimao è diventato un caso. Nelle ultime ore si è fatta strada una suggestione tanto affascinante quanto rischiosa: Nicolò Bulega, attuale pilota Ducati in Superbike e in lotta fino all'ultimo round per il titolo mondiale, potrebbe debuttare in sella alla Desmosedici GP25.

Il rischio Ducati: affidare la Desmosedici a chi non l'ha mai guidata
Un'ipotesi confermata dal direttore sportivo Mauro Grassilli, che ha ammesso ai microfoni di Sky Sport: "Stiamo valutando la possibilità di farlo correre a Portimao. Ma Bulega non conosce moto e gomme, servirebbe un test prima. La Superbike non è la MotoGP".
Il concetto è chiaro: Bulega non ha mai guidato una MotoGP, e la distanza tecnica tra la Panigale V4R e la Desmosedici è abissale. Diverse geometrie, diversa erogazione, elettronica, gomme Michelin contro Pirelli e un'aerodinamica da prototipo puro. Un salto nel vuoto, che Ducati sembra però pronta a valutare pur di non perdere continuità interna.

L'azzardo e la strategia di Borgo Panigale
Il nome di Bulega non nasce per caso. Ducati lo ha già blindato fino al 2026 come pilota Superbike e tester per lo sviluppo della Desmosedici GP27, il primo prototipo della nuova era MotoGP, quella delle 850cc e delle regole anti-aerodinamica.
Un investimento tecnico e umano, con cui la casa bolognese sta costruendo un futuro più "italiano" in un paddock sempre più dominato da spagnoli.
Il debutto di Bulega a Portimao, se confermato, avrebbe quindi un doppio valore: tappare il buco lasciato da Marquez e testare un talento su cui Ducati punta per il futuro.
Ma la scommessa è rischiosa. L'emiliano non ha mai provato la GP25 e, come ha ammesso lui stesso da Jerez, non vuole bruciare le tappe: "Tutti vorrebbero salire su quella moto, perché è quella di Marquez. Ma bisogna fare i passi giusti. Non voglio andare in MotoGP solo per dire di averla provata. Voglio arrivarci pronto, non lento".

Un ragionamento lucido, che rivela la maturità di un pilota cresciuto sotto l'ala di Valentino Rossi e rinato con Ducati dopo anni difficili tra Moto3 e Moto2. Lo stesso che lo aveva portato a tirarsi fuori per la corsa alla sella della VR46 lasciata libera dall'infortunato Di Giannantonio nel finale della scorsa stagione, come rivelato da lui stesso nell'intervista rilasciata a Fanpage.
Chi è Nicolò Bulega
Classe 1999, nato a Montecchio Emilia, Nicolò Bulega era considerato uno dei più promettenti talenti della VR46 Academy. Dopo una partenza folgorante in Moto3, la sua carriera sembrava essersi arenata in Moto2. La svolta è arrivata con Ducati, che lo ha voluto nel progetto SuperSport prima e in Superbike poi.
Nel 2023 ha dominato il Mondiale SuperSport con 16 vittorie e 21 podi. Nel 2024 ha debuttato in Superbike affiancando Bautista, conquistando sei vittorie e 24 podi alla prima stagione. Oggi è in corsa per il titolo contro Toprak Razgatlioglu, l'uomo che nel 2026 salirà in MotoGP con Yamaha, anche se nell'ultimo round di Jerez (che ha iniziato dominando le sessioni di prove libere) dovrebbe recuperare ben 39 punti al turco per laurearsi campione.

Bulega, invece, resterà legato a Ducati: prima come punta del progetto Superbike, poi come uomo di sviluppo della nuova Desmosedici. Il possibile debutto a Portimao, a questo punto, sarebbe un anticipo del suo futuro nella top class.
Una mossa che intriga e divide
La decisione finale arriverà solo dopo l'ultimo round Superbike di Jerez, ma il segnale è chiaro: Ducati guarda avanti, anche senza Marquez.
Affidare la Desmosedici GP25 a un pilota che non l'ha mai provata sarebbe un rischio tecnico enorme, ma anche un messaggio forte.
In un paddock dove i giovani vengono spesso protetti fino all'eccesso, Borgo Panigale potrebbe scegliere la via più coraggiosa: mettere alla prova il motociclista italiano più performante del momento.
E se Bulega dovesse sorprendere tutti a Portimao, chissà che i piani futuri della Ducati non possano essere rivisti.