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Coronavirus, boss della Formula 1 ad Hanoi: altri dubbi sui GP di Bahrein e Vietnam

Il boss di Liberty Media e della Formula 1, Chase Carey, è volato ad Hanoi per cercare di trovare un accordo con il Governo locale che con l’ulteriore inasprimento delle misure di sicurezza per l’emergenza Coronavirus ha messo a serio rischio la disputa del GP del Vietnam in programma il prossimo 4 aprile. Stretta ai controlli per chi arriva dalle zone più a rischio anche in Bahrain dove si dovrà gareggiare a porte chiuse la prossima settimana.
A cura di Michele Mazzeo
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Mentre il GP d'Australia dovrebbe prendere regolarmente il via e dare così inizio al campionato Mondiale 2020 di Formula 1, nonostante i protagonisti principali del Circus come Lewis Hamilton siano shockati dalla decisione, il Ceo di Liberty Media Chase Carey è volato ad Hanoi per rendersi conto della situazione in vista del GP del Vietnam, terzo appuntamento in calendario, a serio rischio rinvio o annullamento a causa dell'inasprimento delle misure di sicurezza imposte dal Governo locale per contenere la diffusione del Coronavirus (qui gli aggiornamenti in tempo reale con le ultime notizie dall'Italia e dal resto del mondo).

Coronavirus: GP Vietnam a rischio rinvio o annullamento dopo inasprimento misure di sicurezza

Il numero uno della F1, insieme agli organizzatori di quello che sarebbe il primo storico gran premio del Paese asiatico, a stretto giro di posta dovrà stabilire se sussistono le condizioni per garantire il normale svolgimento della gara dopo le restrizioni entrate in vigore sui visti d’ingresso bloccati ora per tutti i cittadini europei oltre che per coloro che provengono dalla Cina, dal Giappone, dalla Thailandia e dalla Corea del Sud (vale a dire quindi la quasi totalità del personale del Circus della Formula 1).

Boss F1 ad Hanoi: entro domani decisione definitiva

La missione di Carey ha lo scopo quindi di capire se esistono delle chance di trovare un accordo con il Governo di Hanoi per una concessione straordinaria agli addetti ai lavori del carrozzone della Formula 1. La risposta dovrebbe arrivare entro domani e se dovesse essere negativa l’evento, originariamente previsto nel week end del 5 aprile, sarà quindi annullato o posticipato.

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Dubbi anche su GP Bahrein: sei ore di test e in "quarantena" forzata chiunque risulti positivo al tampone

Diversa invece la situazione per quanto riguarda il GP del Bahrein, secondo appuntamento del Mondiale 2020, che dovrebbe andare in scena a "porte chiuse" il prossimo fine settimana (20-22 marzo). Seppur la disputa della gara non sembra al momento essere messa in discussione, anche qui i dubbi sono tanti soprattutto in vista dei controlli stringenti a cui saranno sottoposti coloro i quali nei 14 giorni precedenti l’arrivo è stato in paesi ritenuti a rischio (quindi Cina, Corea del Sud, Giappone, Thailandia ma anche Italia ed altre nazioni europee).

Possibili misure di sicurezza: accesso al Paese solo per gli uomini delle Scuderie

Chi tra questi ultimi presenterà un visto legato al Gran Premio di Formula 1 sarà, infatti, prelevato dall’aeroporto di Manama e condotto sul circuito di Sakhir, dove è stata allestita un'apposita struttura per lo specifico test con tampone per il Coronavirus. L'esito arriverà dopo circa sei ore e solo a quel punto, in caso di risultato negativo, si otterrà il via libera. Nel caso di esito al test positivo invece  si verrà trasferiti immediatamente in una delle strutture predisposte ad hoc dove bisognerà restare in quarantena obbligatoria per due settimane. Proprio per questo si valuta di limitare l’accesso al Bahrain solo a tecnici, piloti, meccanici e manager delle varie scuderie, vietando invece l’ingresso agli sponsor, ai media e a tutti coloro non sono indispensabili allo svolgimento della gara.

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