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C’è una casa automobilistica che perde 8700 euro per ogni macchina venduta: fa parte di un piano

Xiaomi ha debuttato come casa automobilistica con la SU7, una macchina elettrica di fascia alta che ha però un prezzo popolare che porta il colosso cinese a perdere 8700 euro per ogni esemplare venduto: una strana scelta che fa parte di un piano preciso.
A cura di Michele Mazzeo
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Il debutto di Xiaomi, il colosso cinese degli smartphone, nel mercato automobilistico è stato un successo, ma non dal punto di vista economico. Nei primi giorni di lancio della sua prima vettura elettrica, ha già ricevuto oltre 100mila ordini per la Xiaomi SU7 (di cui, secondo le stime iniziali, se ne possono produrre un massimo di 150mila all'anno), al momento disponibile solo in Cina.

L'auto full electric di fascia alta ispirata alla Porsche Taycan costruita per competere con la Tesla Model 3 è dunque stata protagonista di un ingresso scoppiettante nel mondo dell'automotive grazie anche e soprattutto all'incredibile prezzo di vendita di soli 27.700 euro. Un prezzo non solo notevolmente inferiore a quello della concorrenza ma addirittura anche al costo affrontato per la produzione: secondo l'analisi fatta da Citi Research infatti Xiaomi perde 8.700 euro per ogni esemplare venduto.

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Xiaomi perde 8.700 euro per ogni SU7 venduta: perdite per oltre un miliardo in un anno

Stando così le cose il colosso cinese in questo suo primo anno da casa automobilistica, vendendo tutte le 150mila unità di SU7 che è in grado di produrre, perderà un totale di 1,3 miliardi di euro. Una scelta che può apparire folle ma che in realtà fa parte di un preciso piano studiato a tavolino. La decisione di mettere sul mercato un auto con un prezzo di vendita inferiore al costo di produzione è stata infatti ponderata: gli ingenti ricavi fatti negli ultimi anni dalle altre divisioni dell'azienda (solo nel 2023 i guadagni sono stati superiori ai 600 milioni di euro) e l'investimento di 1,28 milioni di euro fatto per per finanziare la nuova divisione automobilistica difatti coprono senza problemi le perdite derivanti dalle vendite della SU7.

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Il piano di Xiaomi: perché ha messo in vendita la sua prima auto ad un prezzo così basso

Resta solo dunque da capire perché Xiaomi abbia scelto questa politica, apparentemente improduttiva, dei prezzi per questo suo debutto nel settore dell'automotive? La risposta sta nel fatto che il colosso cinese si è posto come obiettivo quello di affermarsi in brevissimo tempo come una delle cinque maggiori case automobilistiche del mondo e sfidare il leader mondiale delle auto elettriche Tesla (non a caso il prezzo scelto per la SU7 è abbondantemente inferiore rispetto al prodotto più economico dell'azienda di Elon Musk, vale a dire la Model 3). La conferma arriva anche dall'agenzia di stampa Reuters che assicura sul fatto che Xiaomi è disposta ad operare in perdita se ciò gli consente di raggiungere rapidamente l'obiettivo prefissato di penetrare nel mercato automobilistico e sbaragliare la concorrenza.

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