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Samuele Privitera, la caduta causata da un dosso. Un testimone: “Ho visto un impatto terribile”

La tragica morte di Samuele Privitera durante il Giro della Val d’Aosta è sotto indagine da parte della Procura per ricostruire l’incidente e determinarne le cause. Si sa che il diciannovenne ha perso il controllo della propria bici in discesa ad oltre 70 km/h, probabilmente per colpa di un dissuasore del traffico. Spaventose le prime testimonianze: “Ho visto il terribile impatto, ho capito subito che non era una caduta normale…”
A cura di Alessio Pediglieri
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La morte drammatica di Samuele Privitera nel corso della prima tappa del 62° Giro della Valle d'Aosta ha scosso tutto il mondo dello sport, in particolar modo quello del ciclismo che piange un ragazzo di soli 19 anni, caduto durante una discesa e perdendo il controllo della propria bici, finendo a sbattere violentemente contro una ringhiera. La Procura di Aosta è pronta ad aprire un fascicolo mentre in mano alle  forze dell'ordine ci sarebbe anche un video amatoriale che potrebbe aiutare nel ricostruire la dinamica. Insieme alle testimonianze dei presenti e degli altri corridori, spaventose: "Gli sono scivolate le mani dal volante, ho capito subito che non era un impatto normale". La causa più probabile è stato un dosso dissuasore posto poco dopo la curva dov'è avvenuto l'incidente.

Le indagini della Procura sulla morte di Privitera: si visionano anche i video amatoriali

La Procura di Aosta è al lavoro dal pomeriggio di mercoledì 16 luglio, poco dopo che si è diffusa la tragica notizia dell'incidente subito dal giovane Samuele Privitera, poi deceduto a seguito del violento colpo alla testa su una ringhiera. Si è ancora in attesa dell'esito degli accertamenti svolti dalla polizia stradale per ricostruire la dinamica dell'incidente durante il Giro della Valle d'Aosta, con la visione anche di filmati e video amatoriali alcuni dei quali potrebbero essere utili proprio per capire lo svolgimento dei fatti. Privitera, secondo una prima sommaria ricostruzione, sarebbe caduto durante una lunga discesa, nel tratto comunale di Pontey, affrontata dai ciclisti a oltre 70 chilometri orari. Sarebbe stato sbalzato dall'impatto per colpa di un dosso che gli avrebbe fatto perdere anche il caschetto di protezione. Scivolando, avrebbe anche urtato un secondo ciclista che, a sua volta ha riportato la frattura della clavicola.

La testimonianza shock: "Ha perso la presa del manubrio, ho visto il terribile impatto"

Quanto accaduto al momento è ancora da definire nei particolari ma sembra quasi certo che il motivo della perdita del controllo della bici da parte di Privitera sia stata causata da un avvallamento stradale, un dosso dissuasore utilizzato per far rallentare le vetture, che il giovane ciclista non ha evidentemente visto. Drammatica anche la testimonianza di uno dei ciclisti che ha visto tutto: "Eravamo a circa 30 chilometri dall'arrivo quando stavamo scendendo da Pontey. Privitera era sulla sinistra e mi ha passato dopo la curva" ha ricordato Lorenzo Masciarelli, ciclista della Colpack. "Non so se era troppo veloce o per un dosso ma gli sono scivolate le mani dal manubrio e ho visto che è finito sul tubo del telaio. In una posizione complicata per riprendere controllo della bici… Ho visto l'impatto terribile e mi sono reso conto subito che non si trattava una caduta normale…"

La corsa neutralizzata: "Solo se le squadre vorranno, si ripartirà dalla terza tappa"

Sul luogo dell'incidente nella mattinata di giovedì 17 luglio, si è recata nuovamente la Polizia per ulteriori sopralluoghi, raggiunta da alcuni degli organizzatori gara che hanno deciso di lasciare libertà alle squadre iscritte se proseguire a partire dalla terza tappa in programma venerdì 18 luglio: "Se la corsa riprenderà con la terza tappa, sarà preceduta da un momento di raccoglimento e il tratto iniziale della tappa sarà neutralizzato in memoria di Samuele" hanno fatto sapere in modo ufficiale. "Fino al termine della manifestazione tutte le cerimonie protocollari sono cancellate".

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