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Pubblica l’emoji di un maiale come scherzo, ciclista espulso e minacciato di morte: “Oltraggio alla Cina”

Mario Aparicio è stato espulso dalla gara e dalla Cina dopo che un suo messaggio social è diventato un caso di Stato: “Contenuti inopportuni, grave danno al Paese”. Il post era uno scherzo rivolto al suo compago di squadra che aveva appena vinto: “Per questo ha ricevuto anche minacce di morte”
A cura di Alessio Pediglieri
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Voleva essere un semplice scherzo tra compagni, di quelli che si pubblicano sui social, in cui si utilizzano emoji e post composti da poche parole o immagini, ma che nascondono i significati reali, conosciuti solamente al diretto destinatario. Invece, quanto ha fatto il ciclista spagnolo Mario Aparicio al Tour de Mentougou, corsa di fine stagione che si disputa in Cina, è diventato una caso di Stato, con tanto di espulsione del corridore per "comportamento inadeguato, pubblicando contenuti inappropriati". Aparicio ha pubblicato tutto per scherzare col compagno di squadra che aveva appena vinto la 1a tappa: "Male interpretato e decontestualizzato, il ragazzo ha ricevuto anche minacce di morte"

Cos'ha pubblicato Mario Aparicio su Strava: un maialino a fianco della bandiera cinese

Tutto è accaduto alla conclusione della prima tappa del Tour de Mentougou, corsa a tappe cinese di categoria 2.2 inserita nel calendario internazionale UCI: Mario Aparicio su Strava – l'app utilizzata prettamente da ciclisti e corridori per segnare e segnalare prestazioni e primati – ha pubblicato un messaggio "criptico" con la scritta ""E1 Tour Mentougou" seguita da un'emoji raffigurante un maialino seguita dalla bandiera nazionale cinese. Tanto è bastato per scatenare un incidente diplomatico con immediata conseguente espulsione dalla corsa del ciclista della Burgos Burpellet BH.

Aparicio espulso dalla corsa e dal Paese: "Contenuti inappropriati, lesa l'immagine della Cina"

Molti organi di stampa hanno ridondato il fatto, dando alta risonanza ai risvolti negativi di un tale messaggio, inteso come un affronto diretto ad una intera nazione: "Il suo post era inappropriato, ha minato la sportività e ha soprattutto danneggiat0 l'immagine del nostro evento e del nostro Paese. Ha un impatto sociale negativo", hanno spiegato gli organizzatori del Tour subito seguiti da altri organi di informazione: "Ha pubblicato sui suoi social media contenuti inappropriati, combinando la bandiera nazionale cinese con un'emoji raffigurante una testa di maiale, scatenando successivamente un'enorme polemica inopportuna".

La spiegazione: "Uno scherzo rivolto a Pierna che aveva appena vinto la 1a tappa"

La verità è che quello sciagurato post pubblicato da Mario Aparicio nulla aveva a che vedere con la bandiera cinese né tantomeno voleva essere di vilipendio ad una nazione intera. E' stato un semplice gesto di un ragazzo rivolto ad un suo compagno di squadra, una burla poi fraintesa e trasformata in affare di Stato: "Il suo emoji del maiale era solo uno scherzo rivolto al suo compagno di squadra Raul García Pierna che aveva appena vinto la tappa. Non era certo una battuta maliziosa e non aveva nulla a che fare con il popolo cinese" ha spiegato il Team Burgos di Aparicio.

Il Team di Aparicio: "Espulso, insultato e minacciato di morte per non avere fatto nulla"

"È solo una sfortunata coincidenza, ma il post è stato notato e poi male interpretato e decontestualizzato. Questo ha portato a innumerevoli commenti sul suo profilo Strava e sui social media cinesi, con insulti e persino minacce di morte. Una situazione davvero bizzarra. Dopo di che, gli organizzatori hanno deciso di squalificare Mario. Da allora ha spiegato ancora il Team del ciclista spagnolo, "abbiamo parlato con gli organizzatori per spiegare l'accaduto e chiarire che non si è trattato certo di un insulto alla Cina. Ancora una volta, si è trattato di una serie di circostanze sfortunate. Mario ha lasciato il Paese e tutto si è risolto". 

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