Pogacar incendia il Tour: “Se fossi Vingegaard non sarei contento a tavola con i suoi compagni”

Il Tour riposa, per l'ultima volta in questa edizione, in vista della terza conclusiva settimana che si correrà attraverso le Alpi per capire se a Parigi Tadej Pogacar alzerà al cielo la maglia gialla da vincitore. Probabile, vista l'assoluta egemonia dello sloveno sui Pirenei dove non solo è riuscito a prendersi la leadership in classifica generale creando il vuoto dietro di sé ma ha anche trovato il tempo per criticare e punzecchiare i propri rivali, in primis la Visma e Vingegaard apparsi quasi separati in casa: "Fossi in Jonas, non sarei felice di cosa hanno fatto i suoi compagni…"
Cos'è accaduto durante la Muret – Carcassonne: la ricostruzione di Pogacar
Il riferimento di Pogacar è all'ultima tappa del Tour prima del riposo di lunedì 21 luglio: domenica, lungo la seconda parte della Muret – Carcassonne, una caduta ha frazionato parte del gruppo principale, vedendo coinvolto nel ritardo anche Jonas Vingegaard. A quel punto, la Visma è andata in tilt e la ricostruzione di Pogacar spiega il cortocircuito in cui lui si è infilato e ha provato ad approfittare: "Tim Wellens ed io abbiamo cercato di calmare gli animi in modo che Jonas e gli altri corridori della classifica generale potessero recuperare. Ma all'improvviso Wout van Aert è uscito a tirare, seguito da Victor Campenaerts e Matteo Jorgenson".
"Jonas è caduto, fermiamoci": il team radio UAE che nessuno lo ascolta
La caduta, non grave ma che ha visto coinvolti tanti ciclisti tra cui due uomini di classifica come Lipowitz, attualmente terzo e Vingegaard, secondo in generale, ha spezzato il plotone. Nella prima parte, indenne, tanti uomini UAE e Visma, tra cui Pogacar che, saputo dell'incidente con la notizia diffusa dai team radio. "Jonas è caduto, Lipowitz, chiediamo al gruppo di rallentare, Tadej" ha diramato per prima la UAE in segno di totale fairplay, con lo sloveno per primo a parlare agli altri, invano. A tal punto che il team radio della Red Bulla – Bora è stato più che chiaro: "Pogacar è in gruppo, sta pregando tutti di rallentare, ottimo gesto di sportività".
I sospetti di Pogacar: "Nella Visma una situazione davvero strana"
Tanto è bastato perché Pogacar pensasse male: tutti i più forti compagni di squadra di Vingegaard, invede di attendere il loro capitano, hanno iniziato a fare gara a sé. Una scelta che ha lasciato allibito lo sloveno: "Non sapevo cosa pensare, alla fine mi sono semplicemente unito al gruppo in modo che non potessero staccarsi tutti insieme. Forse ho aiutato io per primo Jonas? Non lo so, certo che ho pensato che fosse una situazione davvero strana….".
Pogacar dalla parte di Vingegaard: "Fossi Jonas non sarei il più felice a cena coi compagni"
Una situazione che ha visto la Visma perdere il controllo tattico della tappa, non la prima volta in questa edizione, e che più che mettere in difficoltà Pogacar e la UAE, ha creato disordine di corsa e gerarchie, scoperchiando tensioni interne che molti sospettano essere reali. Anche Pogacar non nasconde l'idea e lancia il sasso: "Non so cosa pensare, ma se fossi al posto di Jonas non sarei il più felice a tavola insieme alla squadra… Io penso sinceramente ancora che possa vincere il Tour: è secondo in classifica generale e ha dimostrato di essere in ottima forma. Ma sembra che la squadra pensi più a vincere le tappe che la generale…"
Pogacar esalta la UAE e Tim Wellens: "Uno dei migliori compagni che abbia mai avuto"
Una classifica generale che vede Pogacar sempre più primo e la UAE sempre più protagonista, visto che alla fine, nella tappa incriminata ha trionfare è astato proprio uno dei gregari dello sloveno, Tim Wellens: "Sono così felice per per lui, ancora più felice di quando vinco una tappa io: Tim lavora sodo per aiutarmi a tenere la maglia gialla ed è uno dei migliori compagni di squadra che abbia mai avuto. Fa sempre tutto per gli obiettivi della squadra. Oggi ha avuto la sua occasione e l’ha colta al volo. Ha dimostrato di essere un campione".