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Giro d'Italia 2024

Dall’ospedale De Marchi racconta la terribile caduta al Giro: “Poteva finire peggio”

Alessandro De Marchi è stato costretto ad abbandonare il Giro d’Italia a causa del ricovero in ospedale dopo una terribile caduta. Diverse fratture e contusioni per il ciclista del team Israel Start-Up Nation che ha fatto il punto sulle sue condizioni di salute, dimostrandosi intenzionato a guardare comunque il bicchiere mezzo pieno.
A cura di Marco Beltrami
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"Un giorno sei in maglia rosa in cima e un altro sei ai piedi di un'altra ripida salita". Non poteva spiegare in modo migliore il suo stato d'animo sui social Alessandro De Marchi, lo sfortunato ciclista friulano protagonista nella tappa di ieri del Giro d'Italia di una terribile caduta, costatagli il ricovero in ospedale. Diverse le fratture rimediate dall'atleta della Israel Start-Up Nation che in questa edizione della corsa, ha vestito per due giorni la maglia rosa. Nonostante tutto direttamente dal nosocomio di Firenze, De Marchi ha voluto tranquillizzare tutti i suoi tifosi, che non lo hanno lasciato solo. Un'occasione per rivivere anche quei terribili momenti.

Se l'è vista davvero brutta Alessandro De Marchi, nella 12a tappa del Giro d'Italia. Appassionati, familiari e addetti ai lavori sono rimasti con il fiato sospeso, dopo che il ciclista è rimasto sulla strada, impossibilitato a muoversi per gli effetti del colpo subito. Il corridore della Israel Start-Up Nation, costretto ad abbandonare una corsa che lo aveva visto tra i protagonisti, ha rimediato una serie di fratture, e tantissime contusioni. A "La Gazzetta dello Sport", De Marchi ha fatto il punto sulle sue condizioni: "Cose che succedono. Ricordo poco della caduta. Qualcuno davanti a me ha sbagliato la curva e mi ha trascinato fuori traiettoria. Poi sono andato a impattare a destra contro il muro. La clavicola non sembra messa malissimo, non so se servirà l’operazione. Le sei costole fanno molto male, mentre le due vertebre sono abbastanza marginali".

Su Instagram De Marchi si è mostrato alle prese con uno spuntino con dei biscotti, manifestando la voglia di guardare il bicchiere mezzo pieno: "Davanti ad un buon biscotto tutto diventa migliore. Fa malissimo ma è così: un giorno sei in maglia rosa in cima e un’altro sei ai piedi di un’altra ripida salita. Incominciamo a salire". D'altronde il friulano ha la consapevolezza che le cose sarebbero potute andare molto peggio: "Non posso fare altro che rimboccarmi le maniche e ricominciare un’altra volta. Peccato anche perché avrei voluto con tutto il cuore arrivare nel mio Friuli. Però forse poteva finire peggio".

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