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Zeman smonta Mourinho e la Conference: “Coppa per paesi calcisticamente sottosviluppati”

Le parole del boemo stridono come unghie sulla lavagna. Tanto entusiasmo per la finale di Conference League contro il Feyenoord non lo comprende e nemmeno lo scalda. E dà un giudizio durissimo sul trofeo.
A cura di Maurizio De Santis
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Zeman pungola Mourinho per la Conference League, una Coppa di rango inferiore rispetto alle altre in Europa.
Zeman pungola Mourinho per la Conference League, una Coppa di rango inferiore rispetto alle altre in Europa.

La Roma è l'unica squadra italiana rimasta in Europa e giunta in finale. Il 25 maggio, nell'Arena Kombëtare di Tirana, contenderà la Conference League al Feyenoord e proverà a mettere in bacheca un trofeo conquistato in competizioni continentali che abbia un maggior rilievo dell'unico che risale alla Coppa delle Fiere (1960-1961). La Coppa Italia e la Supercoppa italiana (2007-2008) sono gli ultimi che i giallorossi hanno sollevato al cielo.

José Mourinho li ha portati in una nuova dimensione: assaporare il gusto di un big match che valga un "titulo". Fa nulla che sia di rango inferiore rispetto alla Champions e alla Europa League. E fa nulla anche che sia costato lacrime e sangue, punti persi in campionato. Ma è per sempre una Coppa che può spalancarle le porte del ‘vecchio continente' anche nella prossima stagione.

Zdnek Zeman la pensa diversamente. Le sue parole stridono come unghie sulla lavagna. Tanto entusiasmo, come quello esploso all'Olimpico per il ritorno della semifinale con il Leicester, proprio non riesce a comprenderlo. Né riesce a sentirsi euforico per il percorso fatto dai capitolini e per l'orgoglio palesato dal tecnico portoghese per raggiunto un traguardo del genere. "Ma che Coppa è? La Conference League è una competizione di basso livello – le parole a Rai Radio1, ospite di ‘Un Giorno da Pecora' -, una coppa nuova dove giocano i paesi che sono calcisticamente sottosviluppati, anche se ci sono state grandi squadre".

La gioia di José Mourinho, la sua Roma è in finale di Conference League contro il Feyenoord.
La gioia di José Mourinho, la sua Roma è in finale di Conference League contro il Feyenoord.

Il boemo adesso è alla guida del Foggia, in quel posto dove ha contribuito ad alimentare la sua leggenda di allenatore tutto sudore e gradoni, fatica e muscoli che urlano per la sofferenza, forza messa nelle gambe alla vecchia maniera. È stato per tre stagioni – sia pure in periodi diversi – sulla panchina dei giallorossi: finì 4° nel 1997-1998 e 5° in quella successiva, dodici anni più tardi vi tornò ma il suo tocco magico s'era smarrito. Mai vinto nulla, ma non gliene mai importato molto.

Anche Mourinho, verso il quale aveva mosso delle critiche, gli ha rinfacciato di avere più parole che titoli nel suo carniere e per questo – lui che invece ne ha conquistati ben 25 – non ritiene degno per se stesso ingaggiare una polemica con chi ha vinto appena due campionati di Serie B. "Non sa che ho vinto anche la C2 – ha aggiunto Zeman con ironia – . Ma il discorso non è chi ha vinto o cosa ha vinto". Eppure Mourinho resta una degli allenatori più vincenti di tutti i tempi. La replica è immediata: "Ma ha vinto in squadre dove si vinceva anche prima del suo arrivo, tranne che a Porto. Penso che così è più facile".

Mourinho si complimenta con Veretout durante la semifinale di ritorno dell'Olimpico con il Leicester.
Mourinho si complimenta con Veretout durante la semifinale di ritorno dell'Olimpico con il Leicester.

Ultima scudisciata riservata alla finale di Coppa Italia che l'Inter ha vinto battendo la Juventus 4-2 nei supplementari. Chiedere a Zeman se gli è piaciuto lo spettacolo può sembrare quasi una provocazione… del resto, il suo pensiero è molto chiaro. "Io intendo il calcio in modo diverso. C'è stata poca verticalizzazione, e troppa difesa. L'Inter ha giocato di più, la Juventus molto poco".

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