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Spalletti, battibecco in TV su Insigne: “Fammi parlare, uno alla volta. Ora tocca a me”

Il Napoli si è aggiudicato il derby con la Salernitana 1-0, lasciando Insigne in panchina per 90 minuti. Un caso? Spalletti non ci sta e spiega nel post gara il motivo, innervosendosi davanti alla domanda: “Era tutto già deciso, ho parlato con Lorenzo, ha un affaticamento. Abbiamo evitato si facesse male”. Poi sulla vittoria: “Sapevo che sarebbe stata dura, i ragazzi hanno giocato da Napoli”.
A cura di Alessio Pediglieri
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Salernitana-Napoli non ha deluso chi voleva assistere ad un derby vero che mancava da tempo e che poteva accendere la Serie A. Così è stato soprattutto nel secondo tempo quando il match si è acceso grazie alle due squadre che hanno alzato ritmi e intensità. Mettendo in difficoltà Fabbri che ha dovuto estrarre i cartellini rossi per due volte, una per parte, faticando a tenere le redini in mano. Agonismo e nervosismo che si è poi riversato anche nel post partita, nelle parole di Luciano Spalletti che, a caldo, ai microfoni di DAZN è stato autore di un battibecco con lo studio. Motivo? L'esclusione di Lorenzo Insigne.

Il ‘Magnifico' è partito in panchina e malgrado si sia riscaldato durante l'intervallo alla fine non è entrato in campo. Anche se il Napoli avrebbe avuto bisogno di lui, in una gara difficile, a tratti convulsa, che gli azzurri hanno anche rischiato di non vincere. Invece, il capitano è rimasto fuori dai giochi per tutta la gara e la domanda è arrivata puntuale nel dopo partita, trovando uno Spalletti più che infastidito dall'argomento.

"Insigne ha subito un affaticamento muscolare e se entrava rischiava di farsi male" ha subito incalzato il tecnico dei partenopei che poi ha interrotto lo studio di DAZN "Tocca a me parlare, uno alla volta. Ho deciso di lasciare fuori Lorenzo per evirare si facesse male. Non c'è nessun caso, tutto era già deciso e se ci fosse stato bisogno sarebbe entrato. Abbiamo parlato e abbiamo deciso così"

Nessun caso, soprattutto per chi eventualmente voleva trovare altre motivazioni dietro alla panchina di Insigne. Ma non c'è stato spazio a interpretazioni o a speculazioni di sorta. Argomento chiuso, come il derby finito nelle mani del Napoli: "Oggi i ragazzi hanno giocato da Napoli ed i ragazzi sono stati perfetti" ha sottolineato Spalletti tornando sul match. "Nel scendo tempo quando la partita diventa un po' più fisica c’è bisogno di anche Petagna per sbloccare la gara in qualche modo, oppure per gestirla, e così è stato". 

Un Napoli che si è ripreso la vetta, in attesa di vedere cosa accadrà all'Olimpico tra Roma e Milan: "Quando si alza l'asticella i ragazzi ci sono e io sono orgoglioso di essere stato inserito in un gruppo eccezionale, i giocatori andavano sostenuti da un punto di vista del carattere e prima del match c'erano migliaia di tifosi a sostenerci".

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Un siparietto finale, è arrivato a fine gara, subito dopo il fischio di Fabbri, in cui Luciano Spalletti si è rivolto ad una persona in particolare, poi svelata nel post gara: "Con chi parlavo a fine partita? Con mio figlio Samuele, che è venuto in auto da Milano e gli avevo detto di non farlo perché non c'era alcun tifoso del Napoli allo stadio…"

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