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Sesso vietato per la Francia agli Europei: “Ai calciatori resta solo il metodo manuale”

Astinenza sessuale, come precauzione ulteriore del protocollo anti Covid e non sprecare energie. Così la Francia si prepara alle sfide degli Europei e chiede ai calciatori un sacrificio, restringendo al massimo i contatti anche con gli affetti più cari. Nella delegazione c’è chi dà un consiglio ai calciatori.
A cura di Maurizio De Santis
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Astinenza e concentrazione. Niente trasgressioni né scappatelle da ritiro. Il commissario tecnico della nazionale, Didier Deschamps, è stato categorico nel chiedere ai giocatori della Francia di tenere a freno gli impulsi, non praticare sesso ma riservare tutte le energie per la sfida contro la Svizzera. In buona sostanza, anche se nel ritiro ci sono mogli, fidanzate, amiche, amanti è meglio resistere alla tentazione adesso per il bene della patria. È un vecchio adagio/tormentone che fa parte del bagaglio da camerata e da caserma del calcio: niente sesso prima delle partite, soprattutto se si tratta di gare dove la posta in gioco è molto alta.

La presenza delle persone care non è uno strappo alla regola né una novità, in realtà fa parte del protocollo sulla ‘bolla' che isola tutta la delegazione da contatti esterni non riconosciuti ed è prevista per un paio di volte i due momenti differenti del raduno: nella fase di preparazione e dopo la terza partita del girone. È un modo agevolare la squadra, aiutarla a sopportare anche lo stress della clausura e degli impegni agonistici lungo il cammino che conduce alla finale.

La rigidità delle precauzioni sanitarie previste per evitare contagi da Covid obbliga la squadra a rispettare la distanza anche con i familiari e gli affetti più cari. È successo anche dopo l'incontro con il Portogallo ma è un sacrificio necessario, inderogabile. "Diventa difficile non poter dare nemmeno un bacio oppure fare una carezza alla persona amata – ha ammesso Griezmann, come riportato dal quotidiano Le Parisien -. Ma dobbiamo accettarlo".

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Del resto, le indicazioni che arrivano dallo staff della nazionale sono molto chiare, soprattutto in questo periodo di pandemia per i rischi connessi agli spostamenti continui e alla necessità da parte di tutte le squadre di alzare una barriera protettiva per tutelare la salute dei tesserati. Ma c'è chi prende la cosa con ironia e affronta l'argomento dando un suggerimento scherzoso. "Nella maggior parte dei casi – dice una fonte interna alla selezione transalpina – i calciatori sono ventenni nel pieno delle loro forze. Se proprio non riescono a resistere allora a loro non resta che il metodo manuale". 

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