Quando torneranno i tifosi allo stadio in Italia

Quando torneranno i tifosi negli stadi italiani? In molti dei top campionati europei, e in Champions ed Europa League, i sostenitori sono tornati ad occupare seppur in maniera parziale i posti negli impianti sportivi in occasione delle partite di calcio. Nel Belpaese invece bisognerà aspettare ancora, visto che il ministro dello Sport e delle politiche giovanili Vincenzo Spadafora, nella sua ultima intervista ha escluso la possibile riapertura degli stadi ai tifosi nel mese di gennaio. Appuntamento dunque, almeno a febbraio, con la speranza che possa arrivare la fumata bianca.

Ad inizio stagione i tifosi, seppur in numero molto ridotto rispetto alla capienza degli impianti (circa 1000 unità), erano tornati negli stadi italiani. Una situazione che aveva permesso di riassaporare la normalità nelle case dello sport e del calcio italiano, dopo mesi di silenzio. Ad ottobre, il governo attraverso un nuovo Dpcm ha dovuto nuovamente chiudere le strutture ai sostenitori, alla luce della seconda ondata di Covid. E ora? Quali sono le prospettive per i tifosi? Quando questi potranno riaffacciarsi negli stadi per seguire dal vivo le proprie squadre del cuore? Ad inizio 2020 la situazione non cambierà, come confermato da Vincenzo Spadafora.

Intervenuto ai microfoni di Agorà su Rai 3, il ministro dello Sport e delle politiche giovanili ha escluso in maniera perentoria, una possibile riapertura degli stadi ai tifosi nel mese di gennaio. Nonostante l'ottimismo per la somministrazione del vaccino, la strada è ancora lunga e al momento sono altre le priorità per garantire la massima sicurezza: "Tutti sperano di poter riprendere ma il Governo ha una scala di priorità. Escludo che a gennaio ci possa essere questa possibilità per gli stadi".

Entrando nello specifico, Spadafora ha spiegato i motivi della mancata riapertura degli stadi ai tifosi. Una questione di priorità dunque, con il Governo che al momento è concentrato su altre situazioni da "sbloccare": "Non è un problema di ventimila spettatori su sessantamila posti all’Olimpico. Il problema di avere tante persone che vanno nella stessa direzione, allo stesso orario e nello stesso giorno significa dover fare una serie di controlli e avviare una macchina non prioritaria rispetto ad altre, come la scuola".