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Mihajlovic: “Panchina d’oro? Se me la danno perché sono malato non la voglio”

Sinisa Mihajlovic assieme a Massimiliano Allegri e Gian Piero Gasperini è tra i candidati alla Panchina d’oro 2019, il premio consegnato all’allenatore che s’è maggiormente distinto alla guida della propria squadra nell’anno solare. Nelle ultime ore le quotazioni del tecnico serbo sono salite ma di recente ha spiegato cosa pensa di questa situazione: “La accetterei solo per meriti sul campo”.
A cura di Maurizio De Santis
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Sinisa Mihajlovic, Massimiliano Allegri e Gian Piero Gasperini. Sono quesi i tre candidati per la Panchina d'Oro 2019, il premio consegnato all'allenatore che s'è maggiormente distinto alla guida della propria squadra nell'anno solare. Le quotazioni del tecnico serbo sono salita in virtù della storia personale di questi mesi e del percorso emotivo che ha accompagnato la sua esperienza alla guida del Bologna, mai abbandonato nemmeno quando la malattia (la leucemia) ha picchiato come il più duro degli avversari. Oggi Mihajlovic sta bene, ha subito il trapianto di midollo osseo (intervento effettuato circa 3 mesi fa) e iniziato una nuova fase della terapia in attesa di guarire del tutto.

La Panchina d’oro? La accetterei solo se è un premio per quello che ho fatto in campo con il Bologna – ha ammesso di recente -. Se me la danno perché sono malato non mi serve, non la voglio.

Un po' di merito il tecnico serbo però lo ha. Con 30 punti in classifica, a -2 dal 6° posto che vale l'Europa (e a -9 dalla zona Champions), il campionato del Bologna è sicuramente positivo. Ad alimentare fiducia nei suoi confronti sono anche i 60 punti in 39 partite da quando è sulla panchina dei rossoblù. Mihajlovic non sarà presente alla premiazione perché ancora in ospedale. Qualora dovesse risultare il vincitore, sarebbe il direttore sportivo Bigon a ritirare il premio in sua assenza.

Dall'orgoglio di Sinisa Mihajlovic alle motivazioni che invece potrebbero spingere la platea degli allenatori a premiare con i consensi gli altri due candidati al premio. Il più "forte" in tale senso sembra essere Gasperini in virtù anche della storica qualificazione conquistata con l'Atalanta: prima la partecipazione ai gironi di Champions poi il passaggio agli ottavi di finale con una seconda parte di girone giocata ad alto livello.

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