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Manchester United allo sbando: Champions lontana, e se finisse così giocherebbe la Conference League

Il Manchester United è stato sconfitto pure dall’Everton. I Red Devils hanno vinto solo una delle ultime sette partite e restano così al 7° posto in Premier.
A cura di Alessio Morra
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Tutta l'attenzione del mondo calcistico, non solo quello inglese, è per Manchester City e Liverpool, è questo è già uno smacco tremendo per il Manchester United, che sta chiudendo nel peggiore dei modi la stagione. I Red Devils non solo hanno abdicato molto presto per la lotta al titolo, non solo sono fuori da tutte le competizioni, ma ora stanno per dire in modo quasi definitivo addio alla chance di conquistare un posto in Champions per la prossima stagione. Lo United è stato battuto pure dall‘Everton, che dopo quasi 70 anni rischia di retrocedere e che con questa vittoria salva la panchina a Lampard.

L'andamento altalenante delle tre londinesi (Chelsea, Arsenal e Tottenham) ha dato finora la chance di rientrare allo United, che però con Rangnick ha finito per bruciare quanto di buono aveva fatto con Solskjaer (e pure nel breve interregno di Carrick). Si può dire con certezza che la scelta di cambiare allenatore lo scorso autunno è stata sbagliata. La squadra non è unita e in campo si vede. Ronaldo è, ahi lui, l'emblema di questo Manchester che non ha mordente e che oggi in casa dei Toffees aveva la possibilità di mandare un segnale a tutte le altre rivali e invece ha finito per perdere 1-0. La partita è stata decisa da un gol del giovane Gordon, ma anche dalle parate di Pickford, il portiere della nazionale inglese.

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La sconfitta è pesantissima, se si considera pure il cammino dell'Everton che nelle ultime settimane è precipitato in classifica. Lampard, che aveva sostituito Benitez, aveva perso sette delle ultime otto partite e soprattutto c'è stato mercoledì scorso il rovinoso ko con il Burnley (rivale diretto per la salvezza), sconfitta che aveva messo in discussione l'ex gloria del Chelsea. Lampard invece è riuscito a togliersi una grande soddisfazione e ha raccolto tre punti d'oro, ma ne serviranno altri per mantenere un posto in Premier League.

Per lo United è una batosta. Ancora una volta la squadra, come detto, è parsa scollegata, poche idee e quasi l'idea di non voler lottare, l'emblema dell'ineluttabile. Rangnick non sapendo più a quale santo votarsi ha mandato in campo Mata, che in Premier non giocava dal maggio scorso. E ora la classifica è pesante. Settimo posto, dietro pure al West Ham. Finisse così il Manchester la prossima estate dovrebbe disputare i preliminari di Conference League. Se sarà ten Hag davvero il successore di Rangnick avrà davvero molto lavoro da fare.

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