Lukaku spiega perché ha lasciato l’Inghilterra per scegliere l’Inter: “La mia mente era altrove”
L'ultima parte di stagione sta regalando grandi soddisfazioni a Romelu Lukaku: per lunghi mesi ha dovuto lottare contro gli infortuni e lo scetticismo di chi non credeva più in lui, ma dal suo ritorno in campo il belga ha trovato il suo riscatto ed vicino alla riconferma.
L'attaccante ha saputo regalare all'Inter i gol che due anni fa l'hanno portata allo scudetto e si appresa a vivere (forse da protagonista) la finale di Champions League. Su Prime Video, nel primo episodio della serie One for All, Lukaku si è raccontato ripercorrendo le tappe fondamentali della sua carriera.
"Ho iniziato quando avevo 16 anni e ora ne ho 30: quanti gol ho segnato. Anche mio padre è stato un giocatore professionista ma io ho vissuto un po’ da emarginato e quella stessa rabbia, dal profondo, mi ha aiutato sul campo" ha rivelato, prima di soffermarsi sui primi passi in Belgio: "Quello che contava, già a 16 anni all’Anderlecht, erano i miei gol".
Lukaku è ritornato all'Inter dopo un anno trascorso al Chelsea: l'esperienza, la terza in totale in tutta la sua carriera con la maglia dei Blues, è stata disastrosa e lo ha gettato nella disperazione. Ha lasciato l'Inter da campione ed è tornato all'inizio di questa stagione per cercare la riconferma. Ma anche prima di approdare in nerazzurro l'Inghilterra non gli stava regalando grosse soddisfazioni.
Dal punto di vista psicologico l'avventura in Premier League è stata pesante e per questo motivo ha scelto di lasciare il Manchester United e vestire la maglia dell'Inter: "Non ero più felice in Inghilterra. Volevo qualcosa di nuovo, qualcosa mi mancava e perciò sono andato via. La mia mente era altrove. Sentivo di non riuscire ad evolvere me stesso. Avevo dato. Per questo ho lasciato la Premier League e l’Inghilterra: perché non ero più felice".
L'unico posto dove poter rinascere ed essere finalmente felice era Milano, la città che lo ha accolto e adorato come un re nell'anno dello Scudetto: "Poi ho pensato: e ora dove vado? In Italia! La mia famiglia sta bene qui".