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Le urla di Pochettino al primo allenamento con il PSG: “Basta ridere”

Mauricio Pochettino, sotto gli occhi vigili del direttore sportivo Leonardo e del presidente Nasser Al Khelaifi, ha seguito la prima sessione di allenamento del Psg domenica pomeriggio. Coadiuvato dal suo nuovo staff in cui c’è anche il figlio Sebastiano (che parla francese) ha imposto subito la propria personalità.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il pugno di ferro in un guanto di velluto: inizia così l'avventura al Psg di Mauricio Pochettino che ha voluto ‘battezzare' il gruppo ereditato da Tuchel alla prima occasione, mettendo in chiaro regole e modalità di allenamento. Una prova d'autorità cui dovranno sottostare tutti i giocatori della rosa, da Mbappè a Neymar, a Icardi  e gli altri campioni che la compongono. A riferirlo, i media francesi che hanno seguito la prima sessione di allenamento dei campioni in carica, svoltasi domenica scorsa.

Una sessione molto particolare perché in campo c'erano anche Leonardo e Nasser Al Khelaifi, con il direttore sportivo che ha assistito con molta attenzione alla prima di Pochettino mentre il presidente ha presentato il nuovo tecnico ad ogni giocatore poco prima di iniziare gli allenamenti.

Una verifica sul capo che è sembrata anche un ultimo nullaosta all'ex Spurs di poter decidere cosa meglio disporre per rilanciare il Psg. Insieme a loro, anche il figlio di Pochettino, Sebastiano che si è occupato delle prime fasi di allenamento: sapendo parlare francese ha avuto incarico dal padre nel dettare le prime direttive a tutti i giocatori.

Pochettino non ha perso tempo nel dettare le proprie condizioni: "Basta continuare a ridere, mettersi in formazione!" ha gridato ad un certo punto al gruppo. Poi, ha dato inizio alla prima sessione di preparazione della sua avventura al Psg.

In campo, a disposizione di Pochettino, 16 giocatori della rosa, con il tecnico coadiuvato dal suo staff che l'ha seguito nell'avventura parigina, con i suoi assistenti Miguel D’Agostino e Jesus Perez, oltre al figlio Sebastiano, e con il preparatore dei portieri Antoni Jimenez. Tutti per 45 minuti concentrati sul campo per conoscere i giocatori e caprine immediatamente qualità, caratteristiche e condizioni fisiche. All'allenamento erano presenti tutti, con il solo Keylor Navas arrivato leggermente in ritardo

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