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Terremoto in Turchia e Siria

La disperata ricerca di Atsu nove giorni dopo il terremoto: dalle macerie arrivano dei suoni

Dopo nove giorni è ancora disperso il calciatore Christian Atsu intrappolato sotto le macerie del suo palazzo crollato per il terremoto che ha sconvolto la Turchia. Gli ultimi aggiornamenti.
A cura di Marco Beltrami
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Si continua senza sosta a scavare in Turchia tra le macerie dei palazzi crollati a causa del violentissimo terremoto che ha causato finora 37mila morti. Tantissimi ancora i dispersi, e tra questi c'è anche il calciatore Christian Atsu, del quale ormai non si hanno più notizie da ben 9 giorni. Le speranze di ritrovare in vita, quel ragazzo che solo poche ore prima della tremenda prima scossa di 7.8° aveva segnato il suo primo gol nel massimo campionato turco, sono davvero minime anche se nelle ultime ore ci sono stati sviluppi nelle ricerche.

L'ex calciatore di Chelsea e Newcastle attualmente in forza all'Hatayspor come molti suoi compagni e tantissimi cittadini si trovava nella sua abitazione al momento del terremoto. Con il passare delle ore, mentre compagni e altri addetti ai lavori venivano recuperati, per Atsu e per il direttore sportivo del club Taner Savut non c'è stato nulla da fare. Entrambi sono rimasti intrappolati sotto le macerie del loro palazzo, e dunque iscritti nel registro dei dispersi. In un primo momento si erano diffuse le voci relative alla possibile liberazione del nazionale ghanese, rivelatesi purtroppo infondate.

Atsu in azione in Premier League
Atsu in azione in Premier League

Mentre tutto il mondo del pallone e dello sport è unito nella preghiera, sperando che arrivino miracolose notizie, l'agente di Atsu ha fatto il punto della situazione. Dopo giorni di ricerche, sono stati fatti dei piccoli passi avanti. A quanto pare è stata localizzata la stanza esatta di Atsu (ma non il giocatore). Le termocamere avrebbero individuato 5 segnali di vita, anche attraverso . Di certo non è facile dunque prestare soccorso, perché bisogna evitare di causare scavando nuovi crolli che potrebbero essere letali. Inoltre Sechere ha confermato il ritrovamento di un paio di scarpe del suo assistito.

Queste le parole del procuratore che si trova in Turchia con tutta la famiglia del giocatore al seguito: "Sono passati nove giorni dal terremoto e non abbiamo ancora localizzato Christian. Sono sul luogo del terremoto a Hatay con la famiglia di Christian. Le scene sono inimmaginabili e i nostri cuori sono spezzati per tutte le persone colpite. Durante la mia permanenza qui siamo stati in grado di localizzare l'esatta posizione della stanza di Christian Atsu e abbiamo trovato due paia delle sue scarpe. Ieri abbiamo ricevuto la conferma che le immagini termiche mostravano segni di almeno cinque vite, tuttavia, mi è stato detto che l'unica vera conferma della vita è attraverso la vista, l'olfatto e il suono, e sfortunatamente non siamo stati in grado di localizzare Christian".

Proprio per questo l'agente di Atsu si è unito al coro di chi ha richiesto ulteriori risorse per i soccorsi e per aiutare tutti coloro i quali stanno lavorando senza sosta: "Questa è una situazione difficile e siamo estremamente grati a tutte le squadre di soccorso turche e straniere, ai civili locali e ai volontari per i loro sforzi e la loro risposta nel salvare i sopravvissuti. Tuttavia, abbiamo urgentemente bisogno di più risorse, incluso un traduttore, sul campo. Le cose si stanno muovendo incredibilmente lentamente e, di conseguenza, molti soccorsi vengono ritardati e si perdono vite a causa della mancanza di risorse disponibili per il lavoratori".

La nota stonata purtroppo è rappresentata dal club proprietario del cartellino del giocatore, che secondo Sechere non sta mettendo a disposizione un contributo all'altezza della situazione: "È un peccato che il club non sia sul campo con noi, fianco a fianco, nella ricerca di Christian. La loro posizione e influenza, accompagnate dalla loro conoscenza locale, sarebbero estremamente utili. Imploriamo il presidente del club e sindaco di Hatay, Lutfu Savas, di fornire risorse aggiuntive per accelerare i soccorsi come priorità".

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