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In Brasile fanno sul serio nella lotta al razzismo: sanzioni durissime per i club

Il comunicato ufficiale della Federcalcio brasiliano ha annuncia una svolta storica, è il primo campionato a introdurre provvedimenti del genere. Le squadre saranno punite con punti di penalizzazione e ogni forma di discriminazione sarà notificata alla Procura e alla Polizia Civile così che il processo non resti circoscritto solo all’ambito sportivo.
A cura di Maurizio De Santis
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La Federcalcio brasiliana ha ufficializzato i nuovi provvedimenti per combattere il razzismo nel calcio.
La Federcalcio brasiliana ha ufficializzato i nuovi provvedimenti per combattere il razzismo nel calcio.

Una decisione storica che, almeno in Brasile, traccia una linea spartiacque molto netta per contrastare il razzismo nel mondo del calcio. I buuu, gli ululati, i cori e qualsiasi altro atteggiamento o offesa non resteranno impuniti e, soprattutto, a pagare saranno direttamente le squadre per i comportamenti delle loro tifoserie. Quella che era una proposta adesso ha anche il crisma dell'ufficialità, apre una breccia nel silenzio e nella galassia di punizioni spesso blande e limitate ad ammende.

Un segnale chiaro e molto forte che arriva dalla CBF (la federcalcio del Paese sudamericano): le venti società del massimo campionato hanno approvato la scelta e messo nero su bianco. Cosa accadrà? Quali saranno le sanzioni comminate? Punti di penalizzazione in classifica, salvo provvedimenti anche più severi considerando il contesto e i comportamenti contestati.

Il razzismo sarà punito con rigore sportivo nel calcio brasiliano – si legge nella nota della fedeerazione -. La CBF è il primo ente a inserire nel Regolamento Generale di Gara la possibilità di sanzionare sportivamente una società in caso di razzismo con la perdita di un punto. Il provvedimento entra in vigore nella Copa do Brasil.

Quando entrerà in vigore questa modifica fondamentale del regolamento? In pratica, da subito. E sarà il trofeo nazionale la prima competizione che si giocherà (a partire dal prossimo 22 febbraio) tenendo conto delle nuove determinazioni.

Nel comunicato, il presidente della Federcalcio, Ednaldo Rodrigues, ci tiene a sottolineare: "Nella lotta contro il razzismo non si può perdere tempo. Le misure sono state discusse per un secolo e non le abbiamo mai messe in pratica".

La decisione presa dalla CBF è storica.
La decisione presa dalla CBF è storica.

C'è anche un altro aspetto della normativa che rende la prescrizione molto più severa: eventuali trasgressioni avranno effetto ben oltre la sfera sportiva, le responsabilità saranno accertate anche a livello penale. È un punto altrettanto cruciale quello che fa riferimento alla questione: ogni atto di razzismo, ogni forma di discriminazione sarà notificata alla Procura e alla Polizia Civile in maniera tale che il processo non resti circoscritto solo all'ambito sportivo ma egli eventuali trasgressori "siano puniti a norma di legge".

Un gesto di rottura che arriva dal Sudamerica che, se confrontato rispetto a quanto accade nella Serie A italiana, mostra come nel nostro Paese siamo molto indietro e come l'azione di contrasto a fenomeni razzisti e di discriminazione non sia altrettanto decisa (almeno per adesso).

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