Il taconazo di Guti, l’assist più folle e geniale mai pensato su un campo di calcio

C'è stato un periodo abbastanza lungo che il Riazor di La Coruna era l'incubo del Real Madrid. Tra il 1992 e il 2008 i Blancos hanno affrontato il Deportivo nel loro stadio in 18 occasioni (17 in campionato più una in Supercoppa) e non riuscirono mai a vincere: 13 sconfitte e cinque pareggi. Mai prima della stagione 2009/2010. La maledizione del Riazor venne spezzata dal 3-1 della squadra di Manuel Pellegrini ma la magia di José Maria Gutiérrez Hernández, più conosciuto come Guti, monopolizzò i commenti e qualsiasi tipo di considerazione in merito a quella partita del 30 gennaio 2010.

Poco prima dell'intervallo il Real il Depor cercava di recuperare lo svantaggio, dovuto al gol di testa di Granero, e Casillas dopo aver bloccato una palla vagante in area lanciò con le mani Benzema che era nei pressi della linea centrale del campo: il francese ha servito sulla corsa Kakà, che dopo essersi aggiustato il pallone con il primo tocco servì un assist d'oro a Guti. Il numero 14 si ritrovò face-to-face con Aranzubia ma dopo aver controllato con il sinistro, invece di calciare in porta come avrebbe fatto qualsiasi altro calciatore, ha colpito il pallone di tacco perché si era accorto della presenza alle sue spalle di Benzema, che aveva seguito l'azione dopo aver dato il via alla ripartenza: l'attaccante francese si ritrovò con la porta spalancata e un pallone su cui c'era la scritta "calciami in rete". L'intera difesa e i 20.000 spettatori del Riazor avevano tutti lo stesso sguardo: sbalordito, sorpreso e in qualche caso assolutamente in estasi per ciò che avevano appena visto.

Una meravigliosa follia, in Spagna l'hanno ribattezzata "la locura de Guti", che gli sarebbe costata innumerevoli critiche e prese in giro nel caso in cui qualcosa fosse andato storto e Karim Benzema non avesse raddoppiato per i merengues.

Guti è stato un giocatore unico, capace di giocate offensive di estrema qualità: in molte situazioni ha lasciato a bocca aperta i tifosi e si è preso le ovazioni del Bernabéu ma spesso i fan del Real lo hanno accusato di essere pigro rispetto al suo talento. Il 14 blanco fece il suo debutto con il Real Madrid nel dicembre 1995 con Jorge Valdano in panchina ma nei tre decenni di militanza nel club dei suoi sogni il suo periodo migliore è coinciso con la presenza di Vicente del Bosque al timone. Con il tecnico di Salamanca si è consacrato come uno dei calciatori migliori del suo paese nonostante il suo carattere controverso, dentro e fuori dal campo. Nella trasmissione "Informe Robinson" di Canal Plus, un vecchio insegnante di Guti del collegio La Gaviota di Torrejón prese un vecchio registro dove erano sottolineate le parole che definivano il carattere del bambino José María Gutiérrez: "Aggressivo, irrequieto, leader, spontaneo, loquace". Tutte caratteristiche che si ritrovano nella sua carriera e nel ‘taconazo' del Riazor.

Dopo la partita contro il Depor, Guti si espresse così su quella giocata: "Con la coda dell'occhio ho visto Karim arrivare da dietro. Il portiere è venuto verso di me e la cosa più semplice è stata lasciare che Benzema potesse segnare in totale tranquillità". L'ex allenatore argentino Angel Cappa qualche tempo dopo affermò che meritava di essere esibito al Museo del Prado. Una vera e propria opera d'arte. Il 30 gennaio del 2010 un assist riuscì ad assumere più valore del goal a cui diede vita.