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Il rigore su Barella non è l’unico errore dell’arbitro in Inter-Genoa: decisioni incomprensibili

Il rigore su Barella e l’ammonizione a Lautaro per una simulazione inesistente condizionano pesantemente il giudizio su Ayroldi anche da parte degli ex direttori di gara in tv. “La gestione della partita è negativa”.
A cura di Maurizio De Santis
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Incomprensibile. La decisione dell'arbitro Ayroldi di concedere il calcio di rigore all'Inter contro il Genoa nonostante la segnalazione del Var ha scandito il posticipo di campionato di Serie A e lasciato sul terreno l'ennesima coda velenosa di polemiche. Perché non ha cambiato la sua decisione? Cosa ha visto se anche le immagini messe a sua disposizione alla on-field-review hanno mostrato che non c'era alcuna scorrettezza da parte di Frendrup su Barella? E se il calciatore del Genoa era già ammonito, perché non ha estratto il secondo cartellino giallo per quell'intervento "imprudente" che lo ha spinto a decretare il tiro dal dischetto? Da regolamento, lo ha forse interpretato solo "negligente"? Domande alle quali non c'è risposta certa se non nello scetticismo provato nei suoi confronti, sensazione che ha accomunato anche ex colleghi.

Quello che ad altri ex direttori di gara oggi impegnati in tv (da Luca Marelli a Dazn fino a Graziano Cesari a Mediaset, passando anche per Gianpaolo Calvarese attraverso i social) è apparso una "normale dinamica di gioco" grazie all'ausilio della moviola, per il fischietto di scena a San Siro invece è stato un fallo da sanzionare con un penalty.

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La sequenza di errori che commette Ayroldi lascia di stucco: il centrocampista dell'Inter aveva già calciato e la palla era finita fuori; il difensore del Genoa colpisce prima la palla poi sullo slancio entra in contatto con l'avversario; Barella ha la gamba in estensione ed è proprio lui a cadere col tacco sulla gamba di Frendrup; il Var gli segnala un errore da rivedere; l'arbitro conferma la sua decisione smentendo perfino il suggerimento degli ufficiali in cabina di regia che gli forniscono un'ampia scelta di frame e di visuali per meglio valutare la sua decisione.

"L'episodio su cui si discuterà è il rigore fischiato in campo e confermato dopo l'on field review – ribadisce Marelli a Dazn -. Barella entra in area, Frendrup che interviene sul pallone e tocca la palla poi c'è uno scontro di gioco. Per dinamica i due giocatori entrano in contatto dopo che il genoano interviene sul pallone. Non aveva possibilità di evitare l'impatto, tanto è vero che il Var decide giustamente di intervenire e di richiamare Ayroldi all'on-field-review che per non so quale motivo sceglie di confermare il calcio di rigore".

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Se il caso del rigore è il più macroscopico ce n'è anche un altro che ha alimentato forti dubbi e impressioni negative sulla gestione della gara da parte di Ayroldi. Al 69° Lautaro Martinez cade in area del Genoa dopo un contrasto con Vasquez ma si rialza senza protestare. L'arbitro lo ammonisce per simulazione. "La gestione della partita è negativa – aggiunge Marelli nella disamina anche di questa situazione -. È inesistente l’ammonizione, il contatto c’è stato ma Lautaro si rialza subito. Non è simulazione".

È un giallo pesante che fa entrare l'argentino in diffida e ne provoca il nervosismo tanto che pochi minuti dopo ingaggia un battibecco con il quarto uomo, Giua. Inzaghi interviene ed evita guai peggiori inserendo Arnautovic al posto del ‘Toro'.

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