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Il dramma dell’arbitro sospeso dopo aver dato un rigore inesistente: “Non ho più avuto un’erezione”

Ha fischiato un calcio di rigore inesistente nell’incontro più atteso del campionato senza avere la possibilità di essere aiutato dal VAR: un errore che è costato all’arbitro la sospensione per tutto l’anno, ma anche il crollo della sua sfera sessuale.
A cura di Paolo Fiorenza
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È facile sentenziare davanti alla TV, magari dopo aver visto 10 replay ed ascoltato i pareri di altrettanti ex arbitri: la verità è che arbitrare una partita di calcio, in epoca di vivisezione chirurgica di ogni episodio contestato, non è un compito agevole, men che meno se la posta in gioco si alza ed il comportamento isterico di giocatori e allenatori non aiuta. Fortunatamente l'introduzione del VAR ha dotato la classe arbitrale degli stessi strumenti televisivi che hanno i tifosi da casa, e tuttavia le polemiche restano, complici regole che vanno interpretate, come nel caso del fallo di mano o del fuorigioco attivo o passivo: emblematici in tal senso i recenti casi rispettivamente accaduti in Lazio-Milan (fallo di mano di Luis Alberto non sanzionato) e Inter-Milan (fuorigioco di Kalulu ritenuto attivo e gol annullato a Bennacer).

Interpretazioni che spesso neanche il VAR può correggere, perché non si tratta di "chiaro ed evidente errore", come richiede il protocollo. Immaginate poi di arbitrare senza VAR – parlarne oggi sembra impossibile, ma succedev fino a ieri anche da noi – e si capisce come le pressioni cui sono sottoposti gli arbitri siano enormi. Al punto di poter provocare traumi che impattano drammaticamente sulla sfera sessuale. È quello che è successo in Ghana al 42enne arbitro Joseph Kenney Padi, chiamato a dirigere due settimane fa il Super Clash, ovvero la classica del campionato locale tra i campioni in carica degli Hearts of Oak (la squadra dove è tornato a giocare Muntari, assente quel giorno) e la capoclassifica Asante Kotoko.

In Ghana si parla di introdurre il VAR, ma siamo ancora ben lontani, il problema sono i costi: "Stiamo esplorando con la FIFA la possibilità di utilizzare la tecnologia nei nostri campionati – ha detto il presidente della Federcalcio locale Kurt Okraku – Ma è vero anche è che è troppo costoso". Nonostante i colloqui col massimo ente calcistico mondiale, ad ora non c'è una tempistica su quando in Ghana si potrà evitare di vedere scempi come quello avvenuto il 10 marzo scorso al Baba Yara Sports Stadium, quando il match tra i padroni di casa dell'Asante Kotoko e gli Hearts of Oak è stato deciso dal rigore concesso ai primi da Kenney Padi al 14′: un penalty fischiato per un fallo che appare davvero inesistente e che è stato poi trasformato segnando l'1-0, risultato destinato a non cambiare più fino al termine della partita.

La decisione dell'arbitro ghanese ha suscitato un vespaio di polemiche e gli Hearts of Oak hanno presentato un reclamo ufficiale alla Ghana Football Association, denunciando la "condotta non professionale" del fischietto e la sua "povertà di giudizio" che ha causato la sconfitta della squadra. La richiesta di "prendere una decisione immediata che funga da deterrente per i futuri direttori di gara" è stata accolta dalla Federcalcio, che ha sospeso Kenney Padi per il resto della stagione. Una mazzata per l'arbitro, già devastato da polemiche, veleni e accuse, al punto da confessare che da allora ha avuto un crollo della sua virilità. "Non ho un'erezione dal giorno in cui ho assegnato il rigore contro gli Hearts of Oak – ha detto a una radio locale – A volte ho incubi strani e orribili, non riesco a dormire". E chissà che la lontananza dai campi non restituisca serenità al 42enne fischietto, con annesse capacità sessuali.

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