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Il discorso di Henry contro il razzismo, non si capacita del giallo a Lukaku: “Dov’è l’empatia?”

Henry ha parlato del tema del razzismo negli stadi difendendo Lukaku: che bordate alla Federazione italiana e alla UEFA.
A cura di Ada Cotugno
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Anche dopo il gol segnato contro il Benfica in Champions League Romelu Lukaku ha sfoggiato la sua classica esultanza che appena una settimana fa gli era costata il giallo nella partita di Coppa Italia contro la Juventus. Ospite negli studi di Golazo, la celebre trasmissione sportiva della CBS, Thierry Henry ha parlato ancora del tema del razzismo negli stadi.

"Il razzismo c'è ovunque, c'è sempre stato e ci sarà sempre", ha esordito l'ex stella dell'Arsenal con un passato anche in Italia. Nel suo discorso pieno di rabbia Henry ha puntato il dito contro tutti: "Prima erano casi isolati, ora succede in tutti gli stadi. Parliamo di buon senso: Lukaku ha preso un giallo per aver zittito il pubblico, davvero? Per questo? Dov'è l'empatia? Se non sapete cosa significa, cercatelo su un dizionario". 

L'ex giocatore ha difeso Lukaku e giustificato la sua reazione dopo gli insulti razzisti ricevuti dagli spalti da alcuni tifosi. I due hanno lavorato insieme nella nazionale belga e  già dopo la partita Henry non aveva fatto mancare il suo sostegno all'attaccante dell'Inter. Nel corso della sua carriera anche lui è stato spesso vittima di insulti di questo tipo.

"Vediamo un ragazzo che subisce degli abusi e che reagisce semplicemente chiedendo al pubblico di stare zitto. Un cartellino giallo per quest'esultanza… Avrei fatto peggio di lui se fossi stato preso di mira. Faccio ancora appello al buonsenso: la Federazione italiana ha davvero intenzione di confermare quel giallo? Sul serio? Succede ovunque e ogni volta, è la reazione che viene punita anche se questa volta è stata sanzionata anche la curva".

Per chiudere il suo discorso Henry ha puntato il dito anche contro la UEFA che da anni porta avanti una campagna contro il razzismo che secondo il francese non ha sortito nessun effetto: "Sono stanco di vedere ‘No al razzismo' sulla manica delle maglie, ci dobbiamo concentrare sulle cose più importanti per cambiare veramente le cose".

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