Gli strozzini misero Fagioli spalle al muro: “Fatti ammonire e azzeriamo i debiti”, la risposta li spiazzò

"Fatti ammonire e azzeriamo i debiti". La proposta che gli strozzini avanzarono a Nicolò Fagioli fu allettante, di quelle che ti mette spalle al muro. E l'ex calciatore della Juventus, oggi alla Fiorentina, era nelle condizioni peggiori all'epoca perché s'era cacciato in quel brutto giro e aveva il fiato sul collo dei creditori. La sua risposta, però, spiazzò tutti. E quanto emerso dagli atti dell'inchiesta, che oggi ha permesso di risalire fino alla sala di scommesse di Trofarello (nel Torinese) da cui tutto è iniziato, ne è la conferma. Il calciatore tenne la schiena dritta, sapeva di essersi spinto oltre ed era consapevole che cedere, forse, avrebbe reso impossibile tornare indietro. In quel momento capì che doveva fermarsi e lo fece.
Il no di Fagioli agli strozzini che gli proposero di farsi ammonire
"È vero che esistono le scommesse sui falli e le ammonizioni – disse agli inquirenti, una volta deciso di farla finita, collaborare e iniziare il suo percorso di espiazione, personale e sportiva -. È vero che a me è stato proposto, ma io assolutamente non ho accettato perché contrario alla mia etica". Avesse detto sì, lo spettro del piano di rientro sarebbe svanito nel nulla. Gli era stata servita l'alternativa su un piatto d'argento: "Potevo prendere un giallo ma ho subito interrotto il discorso. E poi ci sono dei controlli". Questa parte delle dichiarazioni rese agli inquirenti aiutano a ricostruire la trama di quella rete nella quale, oltre allo stesso Fagioli, erano caduti anche altri giocatori e decine di scommettitori anonimi, al di fuori del mondo del calcio.
Ricostruita la rete dell'organizzazione dietro il giro di scommesse clandestine
Milano poi Torino. Gli investigatori sono risaliti fino alla base logistica torinese: dietro un'attività apparentemente legale di sala scommesse si celava un mondo che operava nell'ombra, una bisca clandestina online. Due le misure cautelari emesse nei confronti di coloro che sarebbero i vertici di questa organizzazione (Stefano Larica, 40 anni, e Michela Tartaglione, 37): assieme ad altre tredici persone sono accusati di associazione a delinquere per l'esercizio abusivo di attività di gioco e scommessa, frode in competizioni sportive, autoriciclaggio e altri reati contro il patrimonio.
Organizzazione piramidale. Gli scommettitori erano adescati attraverso prestiti e fidi virtuali, una volta risucchiati nel circuito non riuscivano più a uscirne. Anzi, erano spinti a puntare somme sempre più importanti che i giocatori avrebbero dovuto restituire pagando in contanti oppure con carte prepagate. Il denaro finiva all'estero seguendo una pista sotto traccia e poi tornava in Italia attraverso canali illeciti, con nomi fasulli e chat criptate (il cui contenuto è stato poi decodificato) che entravano nel corredo accessorio di quel giro.
Fagioli ha già scontato la squalifica inflittagli nel 2023
Fagioli ha ripreso a giocare a maggio 2024. Dopo aver scontato i 7 mesi effettivi di squalifica che gli erano stati inflitti nel 2023 dalla giustizia sportiva, il centrocampista tornò in campo. Chiuse la stagione nella Juve, restò anche con Thiago Motta ma scivolò ai margini del progetto bianconero fino ad accettare il trasferimento a Firenze.