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“Gattuso ha ragione a lamentarsi delle qualificazioni ai Mondiali”: uno studio smaschera le magagne

Gattuso alla vigilia di Italia-Norvegia si era lamentato della formula delle Qualificazioni Mondiali 2026 che ha penalizzato le squadre europee. I numeri dicono che il CT non ha torto, ma comunque l’Italia non avrebbe dovuto trovarsi in questa scomoda posizione.
A cura di Alessio Morra
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L'Italia per la terza volta consecutiva dovrà giocare i playoff per qualificarsi ai Mondiali. Non bisogna fasciarsi la testa pensando al passato, ma è chiaro che a marzo sarà tutto da cuore e batticuore. Alla vigilia dell'ultima partita contro la Norvegia Gattuso si era lamentato per il sistema delle qualificazioni, a suo dire sbagliato per più motivi. Dati suffragati onestamente da fatti. La BBC ha fatto uno studio mescolando un paio di fattori che danno ragione al selezionatore. Perché numeri alla mano il CT non ha sbagliato direzione del suo sfogo, ma chiaramente, al di là del format complessivo, l'Italia ci ha messo del suo. Il girone, al netto della forza della Norvegia, non era irresistibile e finire ai playoff è comunque colpa nostra.

Le polemiche di Gattuso per il format delle qualificazioni

L'Italia perdendo la partita d'esordio del girone si è cacciata nei guai. Si è capito subito che il playoff era l'unica chance, a meno di un inciampo della Norvegia, che invece è stata implacabile impallinando tutti gli avversari e vincendo pure 4-1 a San Siro.

Alla vigilia di quel match, Gattuso aveva parlato del format delle qualificazioni che penalizza le squadre europee: "Rispetto ai miei tempi da giocatore le regole sono cambiate. Nel 1990 e nel 1994 c'erano due squadre africane, ora sono nove. Non è una polemica, ma ci sono delle difficoltà. Il SudAmerica ha sei squadre dirette al Mondiale con la settima ai playoff. Questo suscita rimpianti. Il sistema per l'Europa deve cambiare". Numeri alla mano aveva ribadito la realtà: l'Europa porta 16 squadre, mentre il SudAmerica potenzialmente ne ha 7 (su 10), la Bolivia dovrà giocare i playoff a marzo e potrà aggiungersi alle nazionali già qualificate. A Gattuso sono piovute critiche letteralmente da ogni angolo del mondo.

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La Uefa ha in proporzione meno posti del SudAmerica

Ma osservando i numeri e soprattutto interpretandoli, perché leggeri i numeri e basta non ha senso, si vede che il discorso di Gattuso fila. Non è stato totalmente impeccabile il CT, perché qualche imprecisione nel suo discorso fila – non si può paragonare il Mondiale del 1990 con 24 squadre (12 europee al via!) a quello che verrà, il calcio è cambiato per mille motivi – ma la sostanza del suo ragionamento non cambia.

La BBC ha fatto uno studio preciso analizzando tutto nel dettaglio e soprattutto mescolando una serie di dati. La Uefa ha 54 nazionali e di queste se ne qualificano 16 per il Mondiale, mentre il SudAmerica ha 6 o 7 qualificate su 10. A livello di percentuali non c'è partita: il 60% delle squadre in lizza va a giocare la Coppa del Mondo 2026, contro meno del 30 percento per le europee. Praticamente la metà. Allargando il raggio non c'è da stupirsi per gli 8 o 9 posti dell'Africa (quello che balla è sempre relativo ai playoff) che porta ai Mondiali 2026 tante squadre che si sono già presentate più volte a questi livelli. Africa che mantiene comunque un livello piuttosto alto con sei delle otto qualificate nella top 50 del Ranking FIFA. Insomma non ruba nulla.

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Almeno sei squadre dell'Asia e del NordAmerica qualificate di diritto ai Mondiali

Il dato dell'Asia invece è quello che fa storcere più il naso con potenziali 7 qualificate (6 sicure) e con nella top 50 appena quattro squadre. A queste però va aggiunto un altro dato, quello relativo alle squadre del Concacaf, il Centro America: tre sono qualificate di diritto, altre tre passano dalle qualificazioni e due vanno ai playoff. Dunque sei posti certi, otto ipotetici. Un numero enorme considerato che nella top 50 FIFA ce ne sono sì cinque, ma tre sono quelle dei paesi organizzatori, che ovviamente giocano di diritto ed essendo tre vanno a gonfiare anche il numero delle partecipanti del NordAmerica, che in futuro non sarà mai più così ampio. La conclusione dello studio degli inglesi è chiara: "Gattuso ha ragione a lamentarsi del format delle qualificazioni ai Mondiali".

L'Italia è ai playoff perché ha perso due volte con la Norvegia

Dunque il discorso di Gattuso fila, però anche qui va messa una bella tara. Perché è solo colpa dell'Italia se si trova ancora una volta ai playoff, la terza consecutiva, al di là della formula e della poca fortuna nel pescare la Norvegia, la più insidiosa delle squadre di seconda fascia. Gattuso è arrivato con una situazione già piuttosto compromessa e con una montagna da scalare, ha dato il massimo, vincendo cinque partite, tutte contro squadre di medio livello. Ora a marzo dovrà fare lo step definitivo.

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Quando l'Italia vinse il playoff con la Russia

La rosa non è quella degli anni '80, '90 e dei primi Duemila e si vede. In fondo, basta pensare al fatto che l'Italia i playoff li ha dovuti disputare anche per il Mondiale di Francia 1998. Quella era una Nazionale davvero forte, che pareggiò all'andata 1-1 in Russia (quando esordì nella tormenta Buffon) e vinse 1-0 a Napoli con gol di Casiraghi.

In campo c'erano: Peruzzi, Ferrara, Pessotto, Costacurta, Cannavaro, Maldini, Di Matteo, Dino Baggio, Albertini, Casiraghi e Ravanelli. In panchina con Buffon c'erano tra gli altri Del Piero, Zola, Antonio Conte e Nesta. Con quella squadra oggi forse la qualificazione sarebbe già assicurata e i playoff non sarebbero stati un grande problema. Con Svezia, Romania, Irlanda del Nord e una tra Macedonia del Nord e Galles che non ci farebbero così tanta paura.

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