Eziolino Capuano: “L’allenatore è come un pittore, pensiamo a Van Gogh, un genio. Sono rinato”

Eziolino Capuano è di nuovo in pista – nuovo tecnico del Giugliano dal 24 ottobre – dopo la ‘sosta ai box' di qualche mese seguita alla separazione traumatica dal Trapani, che lo scorso gennaio lo aveva messo alla porta in malo modo con accuse durissime. Il 60enne tecnico salernitano era stato "sollevato dall'incarico per giusta causa", ovvero con l'intenzione di non versargli più neanche un centesimo di quanto dovuto da contratto, "a seguito delle irriguardose condotte e delle gravi offese rivolte all'intero gruppo squadra, che ha chiesto all'unanimità l'esonero del tecnico granata". Una mazzata non solo sul piano professionale, ma anche umano per Capuano, che oggi confessa di aver pensato a smettere dopo 38 anni di carriera: "Ho vissuto dieci mesi di sofferenza, la famiglia mi ha convinto a ripartire. Sono rinato, mi sveglio ogni mattina per andare allo stadio e fare felice la città".
Eziolino Capuano riparte dal Giugliano in Serie C: "Vale più che guidare una squadra in Champions League"
Capuano è una vera e propria istituzione della Serie C, categoria dove milita il Giugliano, ma non ha mai allenato più su: gli mancano sia la Serie A che anche la B. Lui non se ne cruccia e va avanti con tutta la passione che lo contraddistingue: "Allenare il Giugliano vale più che guidare una squadra in Champions League. Sarò come un chirurgo. Voglio rimettere in piedi una squadra che prima di me faticava a camminare. Indosserò il camice, ma resto sempre un allenatore del popolo".

Di mettere mano robustamente alla situazione in effetti c'è bisogno. La squadra campana naviga nei bassifondi del Girone C: dall'arrivo di Eziolino, il Giugliano ha perso la prima partita in trasferta col Monopoli, poi però ha eliminato a sorpresa il Benevento dalla Coppa Italia di Serie C, e vinto l'ultimo match di campionato in casa col Siracusa. Adesso il club gialloblù è quintultimo in classifica con 12 punti in altrettante partite, la strada per la salvezza è ancora lunga.
"Il calcio è uno sport semplice, per lo spettacolo c'è il cinema o il circo. La costruzione dal basso? Io la chiamo distruzione dal basso"
L'entusiasmo di Capuano è risalito al livello dei giorni migliori: "Dobbiamo correre, arrivare primi sul pallone, combattere – dice alla ‘Gazzetta dello Sport – Il calcio è uno sport semplice: la squadra deve saper proporre e mantenere le posizioni, per lo spettacolo c'è il cinema o il circo. La costruzione dal basso? Io la chiamo distruzione dal basso. Ammiro il pragmatismo di Conte e Allegri, non sono un giochista. L'allenatore è come un pittore. Deve avere idee. Pensiamo a Van Gogh, un genio. Quante repliche dei suoi quadri ci sono in giro? Tantissime. Però non appartengono all'originale, quindi non sono arte. Nel calcio serve fantasia, in Serie A come in Prima Categoria".