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Donnarumma fischiato prima di Italia-Ucraina: il capitano azzurro nel mirino di San Siro

Gigio Donnarumma nel mirino del pubblico di San Siro al suo ingresso in campo come capitano della Nazionale: fischi per l’ex portiere del Milan prima di Italia-Ucraina.
A cura di Vito Lamorte
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Gigio Donnarumma è stato accolto dai fischi all’ingresso in campo prima di Italia-Ucraina. Non è bastata la fascia da capitano per il portiere della selezione campione d'Europa in carica e le parole del CT Spalletti delle scorse ore per dispensare l'ex numero uno del Milan dal trattamento che lo stadio meneghino gli aveva riservato nei precedenti incontri con Spagna e Inghilterra, risalenti al 2021 e 2022.

Il dente avvelenato da parte dei supporter milanisti è risaputo e i fischi sono diventati un appuntamento fisso ogni volta che l'attuale numero uno del PSG calca il prato dello stadio di San Siro.

Al Meazza sono partiti fischi nei confronti di Donnarumma sia quando è stato annunciato per il riscaldamento che quando è stata elencata la formazione titolare con cui la selezione azzurra sarebbe scesa in campo. In tanti sperano che questa storia prima o poi possa essere superata ma, evidentemente, la ferita è ancora aperta per molti tifosi del Milan.

Come se non bastasse questo, anche le recenti prestazioni di Gigio non aiutano ad aumentare la fiducia nei suoi confronti. L'errore del portiere contro la Macedonia del Nord è stato argomento di discussione per diversi giorni e qualcuno ha messo in dubbio anche la titolarità dell'estremo difensore napoletano.

Luciano Spalletti lo ha difeso in conferenza stampa ma ha mandato un messaggio anche al suo portiere: "Sarà titolare. Il ruolo del portiere è così: ogni minimo errore che fanno viene pagato carissimo. A lui non viene perdonato di essere un ragazzo prodigio, che ha bruciato le tappe, cui è stato donato questo talento. Noi tutti abbiamo fatto fatica per arrivare a un certo livello. Vedere che a lui questo livello è stato donato fa indispettire qualcuno, allora lo si aspetta al varco per colpirlo. C’è questo modo di ragionare purtroppo. Commettere errori è normale, se di errore si vuole parlare. Il talento donato però deve essere rispettato, bisogna lavorarci, impegnarsi e migliorare. Se uno fa questo è più difficile venirti a colpire, altrimenti diventa presunzione".

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