Coronavirus, tutte le norme sanitarie adottate dalle squadre di Serie A
Tutta la Serie A è osservata speciale. Si ritorna a giocare, ma sotto un rigido controllo medico.sanitario. L'emergenza da Coronavirus non si placa e la soluzione di poter disputare le partite a porte chiuse è stata effettuata unicamente per permettere alla macchina ‘calcio' di proseguire il proprio cammino sventando l'eventualità di una sospensione definitiva delle attività. Ma il pericolo di contagio è reale e, anche se si giocherà senza tifosi, tutti i club sono obbligati a rispettare delle regole precise, così come tutti i tesserati. Perché se si verificheranno casi di positività, allora, anche queste ultime disposizioni diverranno ancor più rigide.
Ovviamente come nella maggior parte delle aziende che lavorano nelle aree di maggior contagio, tutti gli staff dirigenziali svolgono il cosiddetto smart working, il lavoro da casa, da remoto. Uffici chiusi, sedi vuote, centri sportivi limitati nelle presenze e rigorosamente sotto precisi controlli sanitari. A Zingonia di tutte le squadre dell'Atalanta proseguono gli allenamenti solamente la prima squadra e la Primavera. Alle porte c'è comunque la ripresa del campionato e soprattutto la trasferta di Valencia in Champions League.
Le misure di Inter e Juventus
Proprio le attività dei club coinvolti nelle competizioni europee sono sempre in svolgimento, secondo le direttive vigenti. In casa Inter le misure di prevenzione sono scattate sin da subito, per volontà del presidente Zhang che ha ‘blindato' Appiano, aumentando le misure sanitarie a disposizione dello staff tecnico e dei giocatori, uniche persone che possono accedere al Centro. In casa Juventus, si è svolto un corso di aggiornamento per giocatori e staff sulle regole da seguire. Sanificazione in ogni parte dello Stadio, sui pullman e sull'abbigliamento utilizzato di giocatori per allenarsi.
Roma e Napoli, misure più leggere
A Roma, dove stanno aumentando i casi di positività ma non è considerata ancora zona a rischio contagio, si è effettuata una totale igienizzazione degli ambienti sportivi, così come a Napoli dove sono stati effettuati test sui giocatori, limitati i contatti con i tifosi e offerto un vademecum sulle regole da seguire.
Bologna, attenzione superiore per la presenza di Mihajlovic
La situazione a Bologna è doppiamente controllata. Le precarie condizioni di salute di mister Mihajlovic che si sta riprendendo dai cicli chemioterapici conseguenti alla leucemia, hanno portato il club rossoblù a intraprendere un preciso iter sanitario. Per l'allenatore c'è uno spogliatoio dedicato, isolato dal resto del gruppo, in un ambiente il più possibile asettico. Tutto il personale del club è lasciato a casa, in smart working, mentre per i giocatori vigono le regole dettate dai decreti governativi in vigore.