Samu Castillejo racconta la rapina: “20 secondi, mi hanno puntato la pistola alla testa”

Samu Castillejo ha ancora davanti agli occhi le immagini della rapina subita esattamente una settimana fa a Milano. L'esterno offensivo spagnolo è tornato a parlare di quella terribile vicenda, conclusasi fortunatamente con l'arresto dei due malviventi e il recupero del lussuoso orologio da 80mila euro rubatogli. L'ex Villarreal ai microfoni di "A Diario" su Radio Marca ha rivissuto quei momenti: "È successo in 20 secondi, mi hanno messo la pistola in testa e mi hanno chiesto l'orologio".
Samu Castillejo racconta la rapina subita a Milano
Una brutta storia, conclusasi fortunatamente per il meglio. La scorsa settimana Samu Castillejo, calciatore spagnolo del Milan, è stato vittima di una rapina in pieno centro nel capoluogo lombardo. Il classe 1995 ex di Malaga e Villarreal era a bordo della sua auto quando è stato raggiunto da due uomini, uno dei quali armato di pistola, che dopo averlo minacciato gli hanno sottratto l'orologio da 80mila euro. Dopo poche ore, la polizia è riuscita ad identificare e arrestare i due malviventi che avevano con loro l'orologio di Castillejo. Refurtiva recuperata, e manette per i rapinatori.
Una vicenda che comunque ha lasciato il segno in Samu Castillejo che avrà bisogno di tempo per cercare di allontanare il ricordo di quei terribili momenti. Il calciatore infatti a Radio Marca è tornato a parlare della rapina e di quei secondi di paura: "Per fortuna hanno potuto rintracciare i miei ladri. Lo spavento rimane, a nessuno piace avere una pistola in testa. È successo in 20 secondi, si sono avvicinati con una motocicletta. Mi hanno messo la pistola in testa e hanno reclamato l'orologio e ancora e ancora". Nonostante tutto Castillejo, figlio di un militare della gendarmeria spagnola, prova a guardare avanti: "Mio padre è un membro della Guardia civile, ma cerco di parlargli di cose positive in questi giorni … Tutto ciò che abbiamo vissuto ci fa apprezzare parlare di altri argomenti"